Russia: approvata amnistia, a breve liberi i militanti di Greenpeace e le Pussy Riot

I militanti di Greenpeace arrestati nell’ambito della campagna Save theArctic potrebbero essere rilasciati a breve insieme alle due componenti del gruppo punk Pussy Riot ancora imprigionate. Questo grazie all’amnistia voluta da Vladimir Putin e approvata oggi dal parlamento in occasione del 20° anniversario della costituzione della Russa. L’obiettivo è quello di promuovere l’immagine della Russia in vista delle Olimpiadi invernali di Sochi, che inizieranno tra meno di due mesi. Il testo finale concede l’amnistia per i condannati a reati che prevedono fino a 5 anni di reclusione e per gli imputati di reati minori in attesa di giudizio.

Un emendamento dell’ultimo momento ha esteso l’applicazione della legge anche al reato di teppismo includendo così anche gli attivisti di Greenpeace, attualmente liberi su cauzione e in attesa di essere processati, e le Pussy Riot Nadezhda Tolokonnikova e Maria Alyokhina condannate due anni di carcere per teppismo motivato dall’odio religioso. La Alyokhina sta scontando la pena in una prigione nella città di Nizhny Novgorod, mentre la Tokolonnikova, recentemente spostata nella città siberiana di Krasnoyarsk, in questi mesi ha più volte denunciato le condizioni disumane delle carceri russe.

L’amnistia non riguarderà l’ex uomo più ricco di Russia, Mikhail Khodorkovsky, che nel 2005 è stato condannato per truffa dopo essere entrato in conflitto con Putin. Escluse dal provvedimento anche le persone arrestate durante le manifestazioni anti-Putin dello scorso anno.


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