Stelle milaniste ‘capricciose’ a Teheran: io c’ero, ecco come sono andate le cose

 

di Patrizia Vitale

Ho appena finito di leggere l’articolo Le stelle del Milan ‘storico’ a Teheran per beneficenza, snob e venali, iraniani delusi a firma di Marco Carta. Trovandomi a Teheran in occasione della partita, come fotografa per conto della società organizzatrice dell’evento (Miran Internation Partnership) e unica donna ammessa in uno stadio iraniano, ritengo opportuno  precisare come si sono realmente svolti i fatti.

Effettivamente si sono verificati dei ritardi nell’effettivo pagamento di quanto contrattualmente pattuito. Questo è sostanzialmente dipeso da una mentalità organizzativa degli iraniani abbastanza diversa da quella alla quale siamo abituati. Nonostante questo i calciatori si sono regolarmente recati all’Azadi Stadium, come da programma, ed hanno tranquillamente iniziato la partita contro la squadra del Persepolis. La situazione ‘denaro’ si è risolta durante il corso del primo tempo.

Per quanto riguarda i ‘capricci’ dei calciatori mi limito a segnalare che l’accoglienza dei tifosi locali è stata effettivamente caldissima e che, ad esempio, Paolo Maldini è stato sin da subito “assalito” dai tifosi che non gli hanno dato tregua nemmeno durante le pause pranzo: effettivamente agli occhi di un tifoso potrebbe essere risultato scostante.

In relazione, invece, alle interviste segnalo che gli accordi presi già prima della partenza per Teheran non prevedevano alcuna partecipazione a trasmissioni televisive, remunerata o meno. Vi è stato comunque, a partita finita, un forte pressing dei dirigenti locali che ha indotto, se volete obtorto collo, i calciatori Baresi, Massaro e Mauro Tavola (dirigente), accompagnati dall’Avvocato Scatena in veste di traduttore, a partecipare alla trasmissione  “90”, molto seguita in Iran.

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Gennaro Gattuso si è collegato dall’Hotel intervenendo in diretta. In ultimo: Paolo Maldini non è intervenuto alla cena in onore dei rossoneri tenutasi al Milad Tower in quanto ha ritenuto di rimanere in hotel per non lasciare solo il compagno di squadra Carbone, infortunatosi malamente durante il match.

Questo, in sintesi, è come si sono svolti i fatti. Resta l’esperienza particolare di essere stata partecipe di un evento che ha visto la partecipazione di circa 70.000 spettatori radunati per l’occasione nell’Azadi Stadium, quarto stadio più grande al mondo, dove sono riuscita ad entrare: una della rarissime donne mai entrata in uno stadio in Iran.


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