“Vi avviso. Chiunque in questa città o in quest’area venisse trovato coinvolto in attività illegali o saccheggi, gli squadroni di Settore Destro spareranno il bastardo sul momento. E allora ci sarà ordine e disciplina”. A parlare – Kalashnikov in mano – è Aleksandr Muzychko, leader del gruppo di opposizione di estrema destra Praviy Sektor (Settore Destro), nato dalle costole di varie formazioni, tra cui anche alcune di stampo paramilitare.
Nel 2007 Aleksandr Muzychko invocò una guerra senza quartiere a “comunisti, ebrei e russi” dichiarando il suo intento a combattere “fino a quando il sangue scorrerà nelle mie vene“. Andando ulteriormente a ritroso, ricordiamo che nel 1994 Muzychko, sotto il nome di Sashko Bilyi, arrivò in Cecenia per unirsi alle forze separatiste. Prese parte a numerose battaglie, principalmente nella capitale Grozny, mettendo personalmente fuori uso tre carri armati e sei mezzi corazzati per il trasporto di truppe. Il generale Dzhokhar Dudayev, noto leader militare ceceno, dichiarò Muzychko “Eroe della Nazione” per aver condotto in un’imboscata un intera unità dell’esercito russo. Nell’agguato non sopravvisse neanche un russo. Muzychko ha poi scontato una pena in un carcere ucraino. Lui ha parlato di motivi politici, ma l’accusa è di traffici illeciti e banditismo. Settore Destro ha ottenuto notorietà internazionale dopo che i suoi squadroni, armati di Molotov e bombe, hanno messo a ferro e fuoco il centro di Kiev.
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Secondo quanto riportato dal quotidiano israeliano Maariv, il rabbino ucraino Moshe Reuven Azman ha esortato gli ebrei di Kiev a lasciare la città – o addirittura il Paese, se possibile – temendo ripercussioni antisemite nel caos in cui l’Ucraina è attanagliata. “Ho detto alla mia comunità di lasciare la città. Non voglio sfidare la sorte, ma ci sono costanti allarmi riguardanti intenzioni di attaccare le istituzioni ebraiche”. Azman ha fatto chiudere, per motivi di sicurezza, le scuole della comunità ebraica (in cui però vengono comunque osservate quotidianamente le tre preghiere rituali).
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