Cos’è il Nowruz? Guida al capodanno persiano

Cosa sai del capodanno persiano? Sapevi che esiste un equivalente di Babbo Natale nella cultura persiana, chiamato Zio Nowruz (Amu Nowruz)? O che in questa festività potresti ricevere ospiti alle 3 di notte?

Nowruz è il nome del nuovo anno persiano e coincide il primo giorno di primavera (21 marzo). È stato celebrato per più di 3000 anni in moltissimi paesi, non solo nell’attuale Iran (Afghanistan, Azerbaigian, Tagikistan, Albania, Turchia, Uzbekistan, Kazakistan, Kirghizistan, Turkmenistan). Nel 2010 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha riconosciuto la Giornata Internazionale del Nowryz. Anche il parlamento canadese ha aggiunto il Nowruz al calendario nazionale, nel 2009.

Cosa vuol dire Nowruz? La parola “Nowruz” è una parola persiana composta da due termini: “now” che significa “nuovo” e “ruz”, che significa “giorno”. Nowruz vuol dire quindi che è sorto un “nuovo giorno”, che determina l’inizio dell’anno nuovo. È interessante che, nonostante la sua popolarità nel mondo, c’è poca concordanza riguardo la sua scrittura esatta. Esistono infatti numerosissime variazioni: ad esempio Nourooz, Nouruz, Norouz, Norooz, Narooz, Nawru, Nauruz, Nawroz, Noruz, Nohrooz, Novruz, Nauroz, Navroz, Naw-Rúz, Nowroj, Navroj, Nevruz, Newroz, Navruz, Navrez, Nooruz, Nauryz, Nevruz e Nowrouz!

Hajji Firuz

I preparativi iniziano, solitamente, con un paio di settimane in anticipo. Si parte dal Khooneh Tekouni (letteralmente “scuotere la casa”); è tradizione infatti spendere giorni e giorni pulendo ogni singolo angolo della propria casa prima dell’inizio dell’anno nuovo.

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Qualche giorno prima del Nowruz, tra le strade iraniane, potreste incontrare uomini vestiti di rosso e con la faccia coperta di fuliggine. Sono gli Haji Firuz, araldi precursori dell’anno nuovo. Cantano, danzano e annunciano che il Nowruz è in arrivo. Gli Haji Firooz sono gli amici di Zio Nowruz (Amu Nowruz), l’equivalente di Babbo Natale nella cultura persiana. Come lui, infatti, è un signore anziano con la barba bianca che distribuisce doni e buona fortuna alla gente.

Ciò che rappresenta meglio il Nowruz è la tradizione delle Haft Sin (che in farsi significa “le sette S”); sul tavolo di casa, preparato con estrema cura e dedizione, vengono messi 7 alimenti (il cui nome inizia, appunto, con la lettera “S”) considerati fondamentali per la vita:

Haft Sin

– il simbolo più importante è forse dato dal Sabzeh, cioè germogli di grano o di lenticchie fatti crescere in un piatto. Rappresenta la rinascita

– la Sib (mela) è simbolo di bellezza e salute

– il Sir (aglio) è simbolo di medicina

– il Serkeh (aceto) è simbolo di pazienza

– il sumac è simbolo dell’alba

– il Senjed (oleastro) è simbolo dell’amore

– e infine Samanu, una sorta di budino, è simbolo di abbondanza e ricchezza

Spesso nel tavolo Haft Sin ci sono anche libri sacri o di poesia, uno specchio, monete, uova colorate, candeline, un acquario con un pesce rosso e frutta secca. Un tripudio di colori!

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Sizdah Bedar

L’inizio della celebrazione del Nowruz coincide con l’equinozio di primavera, che cade intorno al 21 marzo, e dura per 12 giorni; in questo periodo le scuole e molti uffici rimangono chiusi e visitare parenti e amici diventa l’attività principale. In Iran il 13esimo giorno è considerato di cattiva sorte e per sfuggire alla sfortuna del numero 13 si organizzano picnic fuori porta (Sizdah Bedar, il giorno in cui ci sono queste scampagnate, significa esattamente “sbarazzarsi del tredicesimo”. In questo giorno molte ragazze intrecciano tra loro i fili di Sabzeh (non ricordi cosa significa? leggi più attentamente!) prima di buttare il piatto. Durante questa azione esprimono il desiderio di sposarsi prima del successivo Sizdah Bedar!

Nowruz mubarak a tutti!


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