Basket, ghigliottina sul razzismo: la NBA sospende a vita il patron dei Clippers Sterling

“Puoi dormire con i neri, puoi fare quello che vuoi con loro, l’unica cosa che ti chiedo è di non portarli alle  mie partite. Perché ti fai fotografare con la minoranza? Non postare foto di Magic su Instagram…e soprattutto non portarlo alle mie partite! Mi da molto fastidio il fatto che uno sia obbligato a far vedere al mondo di essere in buoni rapporti con i neri. Bisogna farlo per forza?!” 

Queste recenti  e scioccanti dichiarazioni di Donald Sterling, proprietario dei Los Angeles Clippers (seconda squadra NBA della città attualmente impegnata nei play off per il titolo ndr) hanno suscitato scalpore nella lega e, ovviamente, in tutto il paese, istituzioni comprese.

Il proprietario della società di pallacanestro è stato intercettato dal sito di gossip TMZ mentre si rivolgeva alla fidanzata, l’afroamericana con origini messicane Vanessa Stiviano. Il nero in questione era l’ex stella dei Los Angeles Lakers Earvin Magic Johnson, ritenuto uno dei più grandi giocatori di sempre e oggi simbolo della lotta mondiale contro l’HIV.

Le prime reazioni allo scandalo sono arrivate dai giocatori stessi della società di Sterling che durante un incontro dei play off contro i Golden State Warriors hanno deciso di coprire con delle magliette rosse la divisa ufficiale da gioco. Ma si aspettava anche una decisione della lega in merito alla questione, e questa non ha tardato ad arrivare.

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Ieri la NBA ha deciso di sospendere a vita il proprietario dei Clippers. A comunicarlo è stato il neo commissario della Lega, Adam Silver: “le frasi razziste di Sterling sono profondamente offensive e dannose, nonché contrarie al principio di inclusione e allo spirito multiculturale della nostra lega”. Il milionario Sterling non potrà più assistere a partite ufficiali NBA e verrà anche multato con 2,5 milioni di dollari. Queste sanzioni potrebbero essere soltanto l’inizio di un incubo per l’ottantenne. Lo stesso Silver ha aggiunto di voler far rimuovere definitivamente il proprietario dei Clippers dalla società: “i proprietari hanno il potere di rimuoverlo, a patto di avere il 75% dei voti, e chiederò al board Nba di costringere Sterling a vendere i Los Angeles Clippers”, ha aggiunto, sottolineando come proprio Magic Johnson sarebbe il benvenuto come proprietario della franchigia californiana.

La National Basketball Association, fondata a New York il 6 giugno 1946, da sempre è in prima linea nella lotta al razzismo. Molteplici sono state negli anni le iniziative per contrastare il fenomeno, ed essendo il primo sport americano per numero di giocatori afroamericani, non poteva e non doveva restare indifferente alla faccenda.


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