Il 3 aprile 1968, a Memphis, Martin Luther King ha pronunciato “I’ve Been to the Mountaintop”, il suo ultimo discorso pubblico. Il giorno successivo è stato assassinato. Incentrato principalmente sullo sciopero dei lavoratori della nettezza urbana di Memphis, il discorso è un richiamo all’unità, al boicottaggio e alla protesta non-violenta ma è allo stesso tempo una sfida agli Stati Uniti di vivere seguendo gli ideali che dice di perseguire. “Da qualche parte leggo della libertà di assemblea. Da qualche parte leggo della libertà di espressione. Da qualche parte leggo della libertà di stampa. Da qualche parte leggo che la grandezza dell’America è il diritto a protestare per i diritti”.
Il Reverendo conclude la sua orazione parlando di una morte prematura, paragonandosi al profeta Mosè. “Come chiunque, mi piacerebbe vivere una lunga vita; la longevità ha la sua importanza. Ma ora non mi preoccupo di questo. Voglio soltanto fare la volontà di Dio. E lui mi ha concesso di salire sul monte. E ho guardato in basso e ho visto la Terra Promessa. Potrei non raggiungerla insieme a voi. Ma voglio che sappiate questa sera che noi, in quanto popolo, ci andremo. Sono così contento, questa sera. Non sono preoccupato di nulla, non temo nessun uomo. I miei occhi hanno visto la gloria della venuta del Signore”.
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