“Aleppo rischia di restare senza acqua potabile”. A lanciare l’allarme è stato il segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon. “Se non si effettuano dei rapidi cambiamenti riguardo la sicurezza della stessa, la popolazione rischia di rimanere a secco”.
Il Guardian riporta il suo intervento durante l’International Day of Biological Diversity, dove il segretario generale ha dichiarato: “Viviamo in un mondo sempre più insicuro. Spesso la domanda di acqua supera l’offerta e la qualità non riesce più a soddisfare gli standard minimi. Secondo le attuali tendenze, le esigenze future per l’acqua non saranno soddisfatte. Acqua, cibo, energia e clima sono tutte collegate. La maggior parte delle forme di produzione di energia richiedono acqua e il cambiamento del clima sta rendendo sempre più difficile l’agricoltura, mentre gli eventi meteorologici estremi stanno ostacolando lo stoccaggio di acqua naturale. Anche se apparentemente abbondante, solo una piccola quantità sul nostro pianeta è facilmente disponibile come dolce o naturale“, ha aggiunto.
Ban Ki-moon ha poi fortemente denunciato l’interruzione dell’erogazione dell’acqua potabile ad Aleppo, nel nord della Siria, chiedendo a tutte le parti in guerra di garantire che l’approvvigionamento venga ripristinato in modo permanente.
“Impedire l’accesso della popolazione all’acqua è una violazione di un diritto umano fondamentale”, ha affermato, invitando i paesi in causa e chiunque abbia influenza sui protagonisti del conflitto a ricordare i propri doveri.
Gran parte della città siriana è senza acqua da più di una settimana. La situazione è dovuta, in parte, al fatto che il Fronte al-Nusra, il ramo siriano di al Qaeda, ha bloccato dall’inizio di maggio la principale stazione di pompaggio della città.
L’ultimo rapporto mondiale dell’Onu Water Development, uscito lo scorso anno, ha mostrato un incremento del finanziamento per gli aiuti di settore da 13,7 a 19.2 miliardi di dollari.
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