Nel centenario dello scoppio della prima guerra mondiale non poteva essere che il “corpo a corpo” il file rouge di Oriente Occidente 2014. Ancor più a Rovereto dove una campana, originata dalla fusione di cannoni delle diciannove nazioni che combatterono la Grande Guerra, quotidianamente la ricorda con i suoi rintocchi, ed è monito perenne di pace.
Il Festival abbandona quindi la bussola geografica, che ha contraddistinto le passate edizioni, per indagare l’uomo, le comunità, le tensioni politiche e sociali che attraversano tutte le aree della terra, ma anche il desiderio di riscatto e pacificazione. Quindi non solo “corpo contro corpo”, ma anche “corpo verso corpo”.
A Rovereto e Trento, dal 30 agosto all’8 settembre, Oriente Occidente ospita tredici compagnie con produzioni in prima nazionale e creazioni originali per il Festival, tra le più significative dell’attuale panorama coreutico. Gli autori arrivano dall’Europa, dall’Africa Subsahariana, dal Venezuela e dal Medio Oriente con il loro bagaglio di culture, di storie da raccontare, di mondi da condividere.
Novità di questa edizione di Oriente Occidente è la pratica della community dance, che mira a coinvolgere il territorio e i suoi abitanti in un’espressione artistica condivisa e per tutti. Danza contemporanea quindi come felice strumento munito del potere di trasformare non solo l’individuo, ma anche la qualità del rapporto sociale. Perché, come afferma Maurice Béjart: «Il posto della danza è nella case, per le strade, nella vita».
Il Festival, come di consueto, proporrà anche la sezione Linguaggi. “Corpi e conflitti”, tema di questa edizione, sarà indagato da studiosi, giornalisti, economisti e scrittori e sarà affiancato da proiezioni cinematografiche.
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