Welcome to Italy è la storia di un gruppo di ragazzi da tutto il mondo e della loro radio indipendente a Roma, Radio Baobab, che prova a resistere nonostante alcuni speculatori vogliano rendere la loro sede un parcheggio a pagamento.
SINOSSI
Roma. Un accogliente e curato ambiente etnico, frutto di appassionato lavoro, è la sede di Radio Baobab e della storia che raccontiamo. La radio è nata cinque anni fa dalla perfetta visione di Assad, oggi speaker e leader del gruppo, e dall’incontro con i suoi primi collaboratori: la giornalista ucraina Luba e il filippino Jeffrey che segue la regia radiofonica.
Radio Baobab nelle loro intenzioni è l’anello di congiunzione tra i vecchi e i nuovi italiani, ovvero gli immigrati. Coloro che cercano l’integrazione in questo Paese, l’Italia, pieno di belle risorse ma anche di contraddizioni, di persone splendide ma anche di pregiudizi. Presto a loro si uniscono la peruviana Milagros, il somalo Jamal e un ospite fisso, uno ormai di famiglia: l’attore giramondo Bashir.
Sulla radio, però, incombe un serio pericolo: il posto è stato adocchiato dallo sguardo della speculazione ed ecco che qualcuno è già pronto con un piano alternativo e più redditizio: un bel parcheggio a pagamento. I nostri, intanto, sono sottoposti ad attacchi diretti – addirittura atti vandalici – da parte di alcuni cittadini del quartiere, come atto di protesta contro gli immigrati. Gli equilibri della radio vengono ulteriormente compromessi dall’arrivo di Giorgio.
Giorgio è stato posto in stato di fermo dalla polizia in seguito ad una sassaiola contro lo stabile della radio. Un giudice illuminato, in onore al contrappasso dantesco, decide di commutare la pena di Giorgio in tre mesi di lavori sociali proprio all’interno della radio.
Le vicende personali di tutti i protagonisti – i loro amori, disamori, conflitti e riavvicinamenti – si avvitano attorno ai destini della radio, che tutti difenderanno con le unghie e soprattutto con il cuore.
Tra petizioni, provocazioni, minacce e atti mediatici, Radio Baobab proverà a mantenere solide le sue radici, come il grande albero che rappresenta, e per i nostri ci sarà spazio per piccole ma significative vittorie e mille riflessioni sull’identità che ciascuno si porta dentro: tutti con le proprie radici ma anche in cerca di terreno fertile per piantarne di nuove. È per questo che Radio Baobab non deve chiudere.
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