Raccontare la Grecia ai tempi dell’austerity

Nel pieno della speculazione internazionale sulle sorti della Grecia, la cui bancarotta sembrava essere imminente nonché auspicata da alcune potenze mondiali, KeepTalkingGreece.com ha iniziato a informare da Atene.

Era fine marzo del 2010, apparentemente la Grecia era sul punto di uscire dalla zona-Euro e i cittadini del Paese (inondati di debiti) parevano, agli occhi dell’opinione pubblica mondiale, pigri e corrotti.

Inizialmente era una risorsa per gli expat che vivevano in Grecia con uno scarso accesso a notizie in inglese. In poco tempo il blog ha attratto lettori da tutto il mondo e da ogni background sociale, offrendo una prospettiva autenticamente greca su vari aspetti della crisi.

Sono state condivise storie personali, opinioni, paure e rabbie su quella che sembrava essere una situazione disperata. Questo blog è riuscito a colmare il divario tra la spettacolarizzazione dello spread greco e il popolo greco stesso.

Puntando su un’informazione accurata e continuamente aggiornata, “KeepTalkingGreece” resta una fondamentale fonte di informazione a livello mondiale, costituendo una credibile alternativa ai media mainstream. I suoi canali social hanno superato i 13mila follower su Twitter e gli 8mila iscritti su Facebook.

Mantenendo l’approccio autentico e di popolo che lo caratterizza, il sito fa informazione sulle politiche di austerità e sull’impatto che tali scelte economiche hanno sulla società, sulle misure in materia di politica interna e sulle implicazioni geopolitica dell’area, così come sulle politiche europee che riguardano tutti noi.

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Ma su KTG, che ha ampiamente monitorato anche l’ascesa dei movimenti razzisti, non c’è solo politica; su base sporadica sono stati inseriti infatti articoli sulla cultura greca, in particolare sulla ricca tradizione gastronomica del paese ellenico.

Durante il culmine della crisi greca, il sito ha avuto elevatissimi picchi di utenti giornalieri letteralmente affamati di notizie fresche e autentiche. Per fronteggiare i continui crash dovuti ai tantissimi lettori, KTG ha dovuto cambiare tre volte i propri server.

Dopo sei anni di instancabile attività dal cuore della crisi economica, il sito ha bisogno di essere rimodernato per garantire ai lettori la qualità richiesta, in termini di grafica, servizi, tecnologia. Un lavoro che non può più essere gestito da una sola persona.

Per fronteggiare alcune necessarie spese, KTG ha aperto una campagna di fundraising. Più precisamente i fondi serviranno a pagare le spese di mantenimento del server e per sostenere una minima ristrutturazione del sito.


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