Anno: 2017

Il suicidio teatrale di un generale

Il suicidio teatrale di un generale

Slobodan Praljak, ex comandante croato si alza in piedi, e davanti agli occhi del giudice del Tribunale dell’Aja per i crimini di guerra nell’ex Jugoslavia, Serge Brammertz, in fluente croato dice “Slobodan Praljak non è un criminale di guerra”, poi tira fuori dalla tasca qualcosa, sembra una fiala, apre la bocca e beve. “Ho bevuto il veleno” – dice Praljak mentre il giudice, gli avvocati, le vittime, i testimoni e il resto del mondo, tutti con gli occhi sgranati, non potevano credere che questa fosse l’ultima scena dell’ultimo processo per i crimini di una guerra. Improvvisamente, l’aula della Corte con il…
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Oltre confine: allunghiamo la mano, ma non per depredare popoli

Oltre confine: allunghiamo la mano, ma non per depredare popoli

Ho sempre pensato che per vedere lontano, bisogna prima guardare cosa abbiamo intorno. Ho sempre pensato che bisogna sapersi ascoltare a fondo, prima di poter veramente carpire anche i suoni più distanti. Queste poesie sono come tanti piccoli occhi che a macchia d'olio tentano di gettare lo sguardo oltre i molteplici confini che fanno parte sia della nostra vita, sia del nostro mondo: "Noi non viviamo nel mondo, ma viviamo dentro al mondo". Non dobbiamo girare la testa, ma indirizzarla nel posto giusto e al momento giusto. Se facciamo  finta di non sentire rischiamo di innescare un circolo vizioso dove…
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In Giamaica l’emergenza si chiama “polizia”. Il caso di Nakeia Jackson

In Giamaica l’emergenza si chiama “polizia”. Il caso di Nakeia Jackson

In Giamaica gli omicidi per mano della polizia sono stati circa 3mila nell’ultimo decennio. In prevalenza si tratta di uomini, giovani e soprattutto poveri. Tra loro il 29enne Nakiea Jackson, ucciso dalla polizia nel 2014. Gli agenti stavano inseguendo un sospettato per rapina dalle sembianze rastafariane e Nakiea combaciava con quella descrizione. Il 20 gennaio, verso mezzogiorno, un gruppo di uomini è arrivato davanti al suo piccolo ristorante a Kingston. Gli fu chiesto di aprire la porta e uno di loro è entrato con una pistola in mano, sparando due colpi. Nakiea è stato quindi trascinato esanime fuori dal ristorante e buttato in…
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Conflitti di una turista nera americana

Conflitti di una turista nera americana

Autrice prolifica, poeta, attivista, saggista, docente June Jordan (1936 – 2002) ha dedicato la sua vita all’impegno civile e al tentativo di rendere la poesia ancora una volta importante tra le diverse espressioni culturali. Tra i suoi molteplici contributi, la scoperta e l’ incoraggiamento di nuovi poeti, con la fondazione di varie iniziative come “Poetry for the People”, nel campus dell’università di Berkeley (il pezzo seguente, "Report from the Bahamas, 1982", è tratto da Meridians, vol. 3, no. 2, 2003, pp. 6–16). Sono all’Hotel Sheraton Colonial. Il cameriere, sorridente, un uomo nero di mezza età, con addosso lo smoking è in mostra…
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Chi sono i sufi e perché i terroristi li vedono come una minaccia?

Chi sono i sufi e perché i terroristi li vedono come una minaccia?

Oltre 300 persone sono state uccise, e molte di più sono rimaste ferite, in un attacco contro una moschea sufi in Egitto avvenuto il 24 novembre 2017. L'assalto è iniziato con l'esplosione di una bomba. I fedeli stavano ancora terminando le preghiere del venerdì. Poi, mentre le persone scappavano e sono iniziate ad arrivare le ambulanze, i militanti hanno aperto il fuoco. È il più sanguinoso attacco in Egitto della storia moderna. Non è certo la prima volta che gli estremisti abbiano attaccato un luogo di culto sufi. Sempre quest'anno, a febbraio, c'è stata un'esplosione presso la tomba deli santo sufi Lal Shahbaz Qalandar,…
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