Il legame solidale tra Germania e Italia esiste ed è forte

Luigi Pantisano, consigliere comunale di Stoccarda e candidato sindaco a Costanza, è tra gli organizzatori di una raccolta fondi per sostenere Lodi nella sua battaglia contro il coronavirus. Tedesco di origine italiana, nella sua carriera ha subito diverse minacce a sfondo razzista. Intervista di Simone Zoppellaro.

STOCCARDA – Luigi Pantisano, tedesco di origini italiane, è una figura ben nota dello scenario politico del sud ovest della Germania. Ad appena 40 anni è consigliere comunale a Stoccarda e ora in corsa, alla guida di una coalizione rosso-verde, per la carica di sindaco di Costanza. Figura assai apprezzata dell’attivismo della sua e nostra città, è fra i dieci firmatari e promotori di un appello alla solidarietà per Lodi che abbiamo lanciato il mese scorso, raccogliendo oltre 5.000 euro di donazioni. Questo grazie all’impegno straordinario dei firmatari e alla generosità di molti tedeschi, italo-tedeschi e italiani della nostra città (e non solo). Una cifra interamente devoluta alla Croce Casalese, un’associazione di volontari che sta fornendo un supporto di assistenza e soccorso nella provincia di Lodi al centro, già da febbraio, della crisi per il Covid-19. L’intervista ha luogo al telefono, in una Stoccarda investita, al pari di molte città europee, da tante limitazioni e misure di emergenza.

Sei in un momento importante della tua carriera: stai per arrivare alle elezioni di Costanza. Perché hai deciso di supportare e di essere parte della nostra iniziativa civica per Lodi? Perché secondo te in questo momento è importante?

Soprattutto adesso ha valore un’iniziativa del genere. Dato il dibattito in corso in Germania e in Italia, vedo un grande pericolo per l’Europa e per l’amicizia che c’è fra i nostri Paesi. Per questo è importante dare un segno che dalla Germania c’è solidarietà con l’Italia in questo momento difficile.

So che a Stoccarda sei stato protagonista di altre iniziative solidali nel contesto della crisi del Coronavirus che ha investito anche la Germania e la nostra città. Ce ne puoi parlare?

L’iniziativa che abbiamo inaugurato si chiama Stuttgart hilft, ‘Stoccarda aiuta’. È un progetto che ho creato io con un collega e amico, Hannes Rockenbauch, che è anche lui consigliere comunale a Stoccarda, per aiutare le persone in difficoltà con il lockdown. L’idea è di organizzarsi, grazie ai social network, in gruppi nei vari quartieri di Stoccarda, di modo da connettere le persone che offrono e chiedono aiuto, come gli anziani che hanno bisogno di aiuto per la spesa, ad esempio.

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Questa iniziativa ora viene supportata da un’organizzazione che si chiama STELP, che ringrazio, e che normalmente aiuta i rifugiati alle frontiere dell’Europa. Grazie al loro know-how abbiamo creato un numero di telefono, attivo tutto il giorno, dove le persone possono chiamare se serve loro aiuto, e noi organizziamo delle persone che possano andare a fornire loro assistenza.

Com’è l’Italia vista in questo momento dalla Germania? Sui media italiani si leggono spesso articoli che descrivono una Germania lontana, dove sarebbe diffusa un’immagine negativa dell’Italia.

C’è una grande sofferenza, da parte dei tedeschi, nel vedere la situazione in cui si trova l’Italia. Vedendo quello che è successo in Italia, in Germania si è reagito molto presto per non arrivare anche noi in una situazione del genere. Quello che sento e che vedo è che la popolazione tedesca ama l’Italia e vuole che la Germania la sostenga in questo momento difficile, anche in questo dibattito sugli Eurobond e sui finanziamenti che si devono dare. Il senso è quello di una grande solidarietà.

A livello politico, però, c’è più prudenza: c’è la paura dei nazionalisti, che ci sono anche qui – come in tutti i Paesi europei. I conservatori e la Merkel temono che la questione degli aiuti venga sfruttata dai nazionalisti per andare in una direzione che nessuno vuole.

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Hai lavorato molto per l’integrazione qui a Stoccarda, che è una città davvero multiculturale. Questo tuo impegno ti ha portato ad avere dei problemi con l’estrema destra e a subire diverse minacce. So che è una cosa delicata, ma ti andrebbe di condividerla con noi?

Da quattro anni sono consigliere comunale a Stoccarda e, da quando lo sono diventato, ho continuato a ricevere delle lettere e delle email di persone dell’estrema destra che mi minacciano di morte, e non solo. La cosa che mi scrivono in queste lettere è sempre la stessa: «Come è possibile che un italiano dica a noi tedeschi cosa dobbiamo fare? Fai le valige e tornatene in Italia!»

Il motivo per cui minacciano è che ho origini italiane: il nome, Luigi Pantisano, è italianissimo, un classico. Non c’è niente da nascondere: si capisce subito quali sono le mie origini. Un altro motivo per cui mi attaccano è che sono attivo da tanti anni in iniziative contro il razzismo, realizzando in particolare progetti con i giovani nelle scuole per informarli sul rischio che viene dai nazionalisti e dall’estrema destra.

Sei arrivato a un bel traguardo per la tua carriera, che è anche significativo per la comunità italo-tedesca: quello della tua candidatura a sindaco di Costanza. Puoi raccontarci questa nuova esperienza che culminerà nelle elezioni dell’autunno prossimo?

Ho vissuto a Costanza e lì ho lavorato a vari progetti. I partiti di area socio-ecologica a Costanza cercavano un loro candidato per queste elezioni. Il sindaco attuale è un conservatore, a cui volevano contrapporre una figura, appunto, più sociale ed ecologica, concentrata su questi temi. Li conoscevo dal tempo in cui vivevo a Costanza, sanno che ora sono consigliere comunale a Stoccarda. Mi hanno chiesto da varie parti se avessi voluto candidarmi. Alla fine di queste discussioni, che mi hanno lusingato, ho deciso di candidarmi.

Adesso sono in campagna elettorale, sostenuto dalla Linke e ora ufficialmente anche dai Verdi. Ci sono buone possibilità di farcela. È un orgoglio, anche per i miei genitori, che sono venuti in Germania negli anni sessanta da immigrati, il fatto di avere questa possibilità in una città così importante per la Germania.

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Questa emergenza che sta investendo tutta l’Europa e il mondo intero porrà tanti problemi anche alla politica locale, naturalmente. Secondo te quali sono le sfide più grandi che ci aspettano, anche dopo la fine della pandemia?

Un pericolo che ci sarà e che c’è è che diminuiscono gli introiti delle tasse. Stoccarda e anche altre città del Baden-Württemberg fanno le loro programmazioni per le spese sociali e culturali. Se verranno a mancare molti soldi nei prossimi anni, il pericolo è che i comuni vengano ad avere difficoltà finanziarie: per supportare scuole, assistenza sociale, ospedali, la cultura, ma anche le famiglie.

La mia idea di politica è quella che ci vogliano ancora di più comuni forti, che abbiano abbastanza soldi per sostenere la gente, anche quando si verificano crisi come questa. Spero che la direzione intrapresa non sarà tagliare i fondi ai comuni e alle persone per darli all’economia. E questo vale tanto per la Germania quanto per l’Italia.


Profilo dell'autore

Simone Zoppellaro

Simone Zoppellaro
Giornalista freelance. Autore dei libri “Armenia oggi” (2016) e "Il genocidio degli yazidi" (2017), entrambi editi da Guerini e Associati. Collabora con l’Istituto Italiano di Cultura a Stoccarda e con l'ONG Gariwo - La foresta dei Giusti.

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