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Bossi-Fini, punti chiave e testo completo della legge vergogna

"Modifica alla normativa in materia di immigrazione e di asilo". Questo il nome effettivo della legge 30 luglio 2002, n. 189, conosciuta ai più - anche se alcuni parlamentari hanno vergognosamente affermato di recente di non sapere nulla a riguardo - come "Bossi-Fini". La legge, come intuibile, prende il nome dai primi firmatari, i leader di Alleanza Nazionale e della Lega Nord. Gianfranco Fini (che ha successivamente dichiarato di voler cambiare la legge che porta il suo nome) e Umberto Bossi erano, all'epoca, rispettivamente vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro per le Riforme istituzionali e la Devoluzione. La norma è andata a modificare il Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero sostituendo ed integrando la precedente modifica, la cosiddetta legge Turco-Napolitano. Questi i punti salienti della legge: Ingressi - L'ingresso…
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Sen. Vita: “Scotch agli espulsi è disumano. Colpa anche di media e Bossi-Fini”

di Valentina Ersilia Matrascìa La denuncia del regista Francesco Sperandeo ha portato all'attenzione del mondo intero, in particolare attraverso internet e i social network, il trattamento dismano di alcuni agenti ai danni di due migranti respinti dall'Italia avvenuto sul volo Alitalia Roma-Tunisi delle 9.20 del 18 aprile 2012. La foto scattata dal regista ritraeva, come si legge nella didascalia, i due con del "nastro marrone da pacchi attorno al viso per tappare la bocca ai due e fascette in plastica per bloccare i polsi". L'INTERROGAZIONE - Affinchè si faccia luce sulla vicenda, i senatori Vincenzo Vita, Roberto Della Seta e Alberto Maritati hanno presentato un'interrogazione urgente a risposta orale al governo chiedendo che questo intervenga "con decisione per porre fine a un procedere che non trova giustificazione né dal punto di vista umano né tanto meno da quello del diritto penale" e,…
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Edizione straordinaria: tutti gli immigrati sono fuggiti dall’Italia

L’altro ieri notte tutti gli immigrati, congiuntamente, hanno approfittato della situazione e sono scappati via. Un esodo al contrario! Non si sa dove siano andati, ma la notizia certa è che non ci sono più. Bisogna affrontare una nuova emergenza. Le prime reazioni dei politici, specialmente di quelli più o meno xenofobi, sono state di gioia e felicità. Ma dopo un po’ è prevalso lo smarrimento. Senza immigrati non può esserci dibattito sull’immigrazione, e che dire di tutti gli slogan… all'improvviso crolla uno dei loro temi cardine. Un giovane politico, razza ariana e nordiche origini - che andava in giro per l’Italia a spiegare che gli immigrati rubano il lavoro, sono diversi da noi, sono portatori di malattie e violenza, sono terroristi e fondamentalisti e che quindi per tutti questi motivi non li…
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Una marcia nazionale contro il caporalato

Anche quest’inverno nei ghetti della Capitanata ci sono stati morti tra i braccianti. Tre uomini avvolti dalle fiamme dolose dei roghi, uccisi da una ferocia criminale che viola costantemente i diritti umani schiavizzando migliaia di lavoratori. Il sistema dei ghetti è diventato strutturale, favorito dall’intreccio tra caporalato, mafie del foggiano e imprese agricole conniventi e corresponsabili. Questo intreccio infernale arricchisce il sistema d’impresa immiserendo i lavoratori, riducendoli a merce socialmente esclusa dai centri urbani e costretta a sopravvivere nella povertà e nell’indigenza, nella sporcizia e nella malattia. Per contrastare questo fenomeno non servono gli sgomberi, ma contratti certi e dispositivi di accoglienza che rimettano al centro i diritti umani e la legalità, che si sviluppino dentro i centri abitati della Capitanata, nei luoghi della democrazia e della socialità. I braccianti…
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Il demos migrante

di Stefano Rota - Associazione transglobal La “domanda” d’asilo assume un ruolo egemone tra la molteplicità di domande particolari che provengono oggi dal popolo migrante. Tale egemonia consente anzi di definire l’identità “popolare” che vi si esprime: il richiedente asilo. Secondo Laclau, questa identità appare come un “significante vuoto”, perché, per rappresentare il tutto, deve sottrarre significato a quelle domande che di fatto la compongono. E’ qui dove si gioca la tensione tra umanitarismo e politico su cui si innestano le politiche europee; recuperare la dimensione politica delle migrazioni consente di riempire di significato quell’identità popolare che eccede il suo elemento dominante, offrirgli una “pienezza che è costitutivamente assente”. Il 12 settembre scorso, i presidenti delle regioni Lombardia, Liguria e Veneto si sono riuniti per definire una linea comune sul…
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