di Maddalena Goi Tre anni di guerra civile, oltre 150mila vittime, milioni di profughi e devastazioni. Mentre il conflitto siriano non accenna a trovare alcuna prospettiva di risoluzione, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), ha accolto con soddisfazione la decisione presa dal Governo della Giordania di aprire il terzo campo profughi nel paese dopo quello principale di Zaatari, aperto nel luglio 2012. Il nuovo campo, la cui apertura è prevista per il 30 aprile prossimo, avrà sede ad Azraq, a 100 km a est dalla capitale di Amman, nel governatorato di Zarqa e sarà in grado di ospitare circa 130.000 persone su una superficie che si estende per oltre 15km quadrati. Nel corso della sua storia la Siria ha sempre accettato numerosi profughi; oggi sono i siriani…
«I rifugiati palestinesi sono persone il cui normale luogo di residenza era la Palestina tra il giugno 1946 e il maggio 1948, che hanno perso tanto le loro abitazioni quanto i loro mezzi di sussistenza come risultato della Guerra arabo-israeliana del 1948» UNRWA (Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l'Occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente) Quando si arriva in Cisgiordania e si conosce la realtà dei campi profughi si capisce che, al contrario di campi nati da poco (ad esempio Za’atari in Giordania), quelle che erano una volta tendopoli sono ora sobborghi trascurati alle periferie della città, quartieri spesso malandati e con poche strutture essenziali (sanitarie, scolastiche e di fornitura di beni di prima necessità), che mantengono lo status di campo profughi e aiuti da parte di…
"E’ come un pezzo di carne nelle mani di molti macellai che la stanno affettando con lame affilate”. E’ la Siria, nelle parole di un ingegnere che da Damasco ha trovato rifugio in Libano. Qui l’antropologa Rochelle Davis e la sua equipe hanno raccolto la sua testimonianza nell’ambito di una ricerca su una parte degli oltre due milioni di persone, quasi 40% della popolazione siriana, costrette ad abbandonare la propria terra. Ad oggi, sono infatti 2.301.925 i rifugiati che in condizioni diverse, spesso proibitive, hanno trovato accoglienza in prevalenza nelle regioni confinanti di Libano, Giordania, Turchia, Egitto ed Iraq: le loro sono voci che non possono essere estromesse dal dibattito sulla gestione, e soluzione, della crisi siriana, voci che spingono a ricordare chi erano queste persone prima di diventare un…
Za'atari è un campo profughi, il più grande della Giordania. Ospita circa 160mila anime, profughi siriani che fuggono dalla guerra. Aperto nel luglio 2012, venne costruito su una zona desertica di 5 chilometri quadrati, con una capienza massima di 6mila persone. I documenti stilati dalle ostetriche dimostrano che ogni giorno 13-15 bambini vengono alla luce nell'unica sala parto disponibile. "Il mondo non immagina la disperazione che regna in questo inferno", ha confidato una volontaria giordana, che preferisce, per motivi di sicurezza, mantenere l'anonimato. "È un vero girone infernale per dirla con il vostro poeta Alighieri. Non ci sono bagni sufficienti, manca acqua, gli scarichi delle acque nere perdono il contenuto che si spande in superficie. Tutto tace intorno a questo campo profughi, penso che la maggior parte della gente non ne conosca…
La tragica situazione della Siria e dei siriani in fuga non sembra avere fine. Si stima che negli ultimi tre mesi il numero dei rifugiati sia raddoppiato in Egitto e triplicato in Turchia; in Iraq i numeri sono di gran lunga superiori del previsto, mentre nel campo profughi di Zaatari, Giordania, non c’è più spazio per accogliere fuggitivi. Il governo giordano sta pensando di aprire due nuovi campi, ma ha urgente bisogno di aiuti per poter operare. I numeri della guerra civile in Siria sono sempre più allarmanti. Le organizzazioni umanitarie lamentano l’assenza delle risorse e dei mezzi necessari per soccorrere la popolazione in fuga. Gli aiuti promessi, inoltre, non sono arrivati, o meglio, solo il 20% di 1,5 miliardi di dollari promessi alla conferenza dei donatori in Kuwait sono…