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Cosa resta della Baobab Experience

di Marco Marano La notizia arrivava nella prima mattinata di venerdì 6 gennaio: intorno alle 2,30 l’ex centro di accoglienza per migranti Baobab, in via Cupa 5 a Roma, prendeva fuoco. Le fiamme coinvolgevano interamente i 1000 metri quadrati di quello che era stato l'unico punto di riferimento per i rifugiati in transito, mentre 300 metri quadrati di tetto, composto da legno e lamiere, crollava impietosamente. Una situazione disastrosa che fortunatamente non causava feriti o intossicati. Sul luogo accorrevano i vigili del fuoco e la polizia. Le operazioni di bonifica venivano completate alle 6,30. Le cause non sono state accertate e dunque le ipotesi possono essere varie. Il dolo prima di tutto, ma da parte di chi? Potrebbe essersi trattato di un tentativo di ritorsione nei confronti di qualcuno, legato…
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La Rimini dei senza diritti, invisibile ai turisti

di Marco Marano La partenza del corteo è fissata per le 15 di un sabato freddo ma assolato. In inverno Rimini assume tutta un’altra dimensione rispetto alle dinamiche estive di una capitale europea del turismo. Forse è più facile adesso intravedere cosa sta dietro quella sorta di festa permanente che si sviluppa tra maggio e settembre, raggiunta da 14 milioni di persone ogni annata. E in questo 10 dicembre, proprio mentre le famiglie, le coppie, le comitive iniziano a passeggiare dentro il centro cittadino per gli acquisti natalizi, gli attivisti di Casa Madiba Network, un ex caserma dei vigili del fuoco, prima occupata e poi formalizzata, la cui mission è contrastare il disagio abitativo, si accingono a raccontare per le strade di quel centro addobbato a festa, di un’altra Rimini,…
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Zaman, dalla guerra in Libia alla morsa di ‘ndrangheta e speculazione

di Marco Marano Si chiama Zaman Abdullah, ha 29 anni ed è nato a Lahore, in Pakistan. La sua è una storia del nostro tempo, che riguarda i processi migratori legati alle fughe da guerre e vessazioni. Ha vissuto la prima grande ondata di esodi nel Mediterraneo, dopo le primavere arabe, quella che in Italia fu denominata Emergenza Nord Africa (ENA) e che riguardava le persone fuggite dalla Libia in seguito alla caduta di Gheddafi. Abbiamo incontrato Zaman a Reggio Emilia, presso l'ex Magazzino Formaggi, un edificio in disuso di proprietà dell'Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero, occupato due anni or sono da una rete di attivisti il cui fulcro è l'Associazione Città Migrante. Lì è stata creata una piccola comunità di rifugiati, usciti proprio dal programma ENA. In effetti sul territorio…
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Bologna non è più una città europea

di Marco Marano Un edificio ex sede Telecom occupato in via Fioravanti a Bologna. Ottanta famiglie: bambini, giovani, donne, anziani. In tutto circa 280 persone, tra italiani e migranti, accomunati da un unico destino: l'indigenza. Stavano lì dal dicembre scorso, cercando di vivere la loro vita dignitosamente, proprio di fronte al nuovo palazzo che ospita gli uffici amministrativi del Comune. Erano circa le sette di una mattinata, di fine ottobre, stranamente poco umida per Bologna. Duecento tra poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa circondavano l'abitato per effettuare lo sgombero, così come decretato dal Tribunale del riesame nel marzo scorso. Mentre i blindati chiudevano le strade di accesso i giovani occupanti salivano sul tetto, ostentando la loro protesta, mentre i bambini, che non erano andati a scuola per restare asserragliati con…
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Social street, il mutuo aiuto liberalizzato nelle strade di Bologna

di Marco Marano Le feste di natale si svolgevano come ogni anno, all’insegna dei regali da comprare, dei convivi da affrontare, in quella sorta di felicità consumistica e molto pagana attraverso cui raggiungere il nuovo anno. Era piena notte. Al numero civico 33 di via Fondazza, una strada a ridosso di Porta Maggiore, una centralina elettrica andava in corto e nella palazzina si innescava un incendio. Dopo l’immediata evacuazione, una ragazza che lì vi abitava, si trovava completamente sola, senza un posto dove dormire, dove mangiare. In qualsiasi altro contesto questa sarebbe stata una situazione da Protezione Civile, ma in via Fondazza non ce n’è stato bisogno, semplicemente perché questa è la prima social street italiana. Alla ragazza evacuata dal proprio appartamento bastava mettere un post su facebook, dentro il…
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