Search Results for: sindrome Italia

Niente cittadinanza agli stranieri con sindrome di down

Può in Italia una persona affetta da sindrome di down e straniera presentare la richiesta per avere la cittadinanza? La risposta è no, se è incapace di intendere e volere. Il caso è stato sollevato ad inizio gennaio, quando una cittadina albanese che vive in Italia regolarmente da molti anni, con figlio down di 18 anni anni, chiedeva se fosse possibile effettuare la richiesta al Comune al posto del figlio. La notizia è stata riportata da Stefano Pasta del Corriere. "Lo scoglio sta nel giuramento, spiega Gaetano De Luca, avvocato della Ledha (Lega per i diritti delle persone con disabilità), passaggio imprescindibile quando si vuole ottenere la cittadinanza per un diciottenne straniero nato in Italia. Si tratta di un atto personalissimo e dunque nessuno, neanche il genitore o un amministratore…
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‘Te iubeste mama!’, vincere la depressione di badanti che lasciano figli nel loro Paese

di Stefano Romano La Sindrome Italia è una forma depressiva acuta che colpisce le lavoratrici dell’Est Europa, soprattutto moldave e romene, che raggiungono l’Italia per accudire le nostre famiglie e lasciano i propri figli senza poterli vedere per anni. Questa Sindrome è stata diagnosticata la prima volta nel 2005 da due psichiatri di Ivano-Frankivs’k, una piccola città ucraina: Kiselyov e Faifrych, i quali riscontrarono i primi casi di una grave forma depressiva dalle origini sociali in donne che lavoravano all’estero. Non a caso si parlava del 2005, ovvero tre anni dopo la sanatoria del 2002 che portò a regolarizzare molte lavoratrici domestiche. Il nome “Sindrome Italia” deriva proprio dal fatto che il nostro Paese è quello con il numero più alto di badanti in Europa. E si configura come una…
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Quando un articolo salva un bimbo. La storia di Andrea

testo e foto di Stefano Romano SINDROME ITALIA, UNA PIAGA SEMI-SCONOSCIUTA. La Sindrome Italia è la forma depressiva acuta che colpisce le lavoratrici dell’Est Europa, soprattutto moldave e romene, che raggiungono l’Italia per accudire le nostre famiglie e lasciano i propri figli senza poterli vedere per anni. Questa Sindrome è stata diagnosticata la prima volta nel 2005 da due psichiatri di Ivano-Frankivs’k, una piccola città ucraina: Kiselyov e Faifrych, i quali riscontrarono i primi casi di una grave forma depressiva dalle origini sociali in donne che lavoravano all’estero. Non a caso si parlava del 2005, ovvero tre anni dopo la sanatoria del 2002 che portò a regolarizzare molte lavoratrici domestiche. Il nome “Sindrome Italia” deriva proprio dal fatto che il nostro Paese è quello con il numero più alto di…
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I bambini siriani sono una generazione perduta?

Secondo un recente report di Human Rights Watch, i figli dei rifugiati siriani che non possono andare a scuola in Turchia, Libano e Giordania sono 530 mila, mentre quelli degli sfollati rimasti in Siria sono 1,6 milioni. "Non vogliamo che sia una generazione perduta ma di fatto il rischio è molto elevato", spiega Dina Taddia, presidentessa di GVC - Gruppo di Volontariato Civile. L'organizzazione bolognese è impegnata in Siria e in Libano con progetti di ricostruzione di scuole. Abbiamo chiesto a Taddia di aggiornare i lettori di Frontiere News sulle sfide più grandi per i bambini siriani, dal mercato nero del lavoro minorile ai matrimoni precoci. Senza dimenticare le nuove forme di razzismo nella società libanese con cui devono confrontarsi sin da piccoli e, in maniera indiretta, la diffidenza degli occidentali verso…
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Dal Salento ai campi Saharawi, nel segno del Rock

Dall’8 al 22 marzo 9 pugliesi (coordinatori, medici, musicisti e volontari) partiranno verso i campi profughi nei pressi di Tindouf (Algeria) per dare continuità agli interventi di sostegno sociosanitario di un gruppo di bambini Saharawi disabili o affetti da malattie realizzati ormai da 4 anni dall’associazione Tregiriditè onlus di Tricase. Il progetto “Saharawi medical care” è realizzato grazie al contributo dell’Otto per Mille della Tavola Valdese e del partner locale Rio De Oro Onlus. È un viaggio-missione per incoraggiare lo scambio culturale, uno dei tasselli fondamentali dell’esperienza di conoscenza e reciproco scambio che le associazioni Tregiriditè e Zig_listen to diversity hanno innescato ormai da anni. Un processo di cooperazione di comunità capace di creare un ponte sanitario e interculturale tra il Salento e il popolo Saharawi. Tra i partecipanti alla…
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