Sono migliaia i “dalit” scesi in strada a Nuova Delhi, la capitale indiana: sfilano, protestano, digiunano. Sono gli appartenenti alla cosiddetta casta degli “intoccabili”. E sebbene la Costituzione del Paese garantisca piena uguaglianza dei cittadini nella tutela dei loro diritti, dilagano, nel territorio della Repubblica asiatica, le discriminazioni nei loro confronti. Far parte degli “intoccabili” di fede cristiana o musulmana, in India, significa subire pesanti ingiustizie. Nell’esercizio quotidiano delle più comuni pratiche sociali, nella libera professione della fede, nel godimento delle comuni libertà. “Purtroppo quotidianamente siamo continuamente discriminati - ha spiegato Vijay Kumar Mothukuri, un volontario dalit – e non solo dagli indù delle caste superiori, ma anche all'interno delle stesse parrocchie e perfino nei cimiteri, dove ci sono zone separate”. La marcia e il digiuno di massa, che stanno…
Venerdì 20 luglio attiviste e attivisti di Amnesty International provenienti da 20 paesi europei oltre che da Australia, Israele, Marocco e Tunisia insieme ad abitanti dell'isola, hanno formato in acqua la gigantesca scritta "SOS" rivolta all'Europa e all'Italia perché modifichino le politiche europee in tema d'immigrazione. Una marcia silenziosa ha interrotto una tranquilla mattina d'estate nella meravigliosa Isola dei Conigli a Lampedusa. I partecipanti al campeggio internazionale di Amnesty International, insieme ad altre organizzazioni, turisti e abitanti dell'isola, hanno inviato un messaggio al ministro degli Interni Annamaria Cancellieri per dire "STOP agli accordi Italia-Libia". Amnesty a giugno ha lanciato anche un appello per fermare gli accordi esistenti in materia di controllo dell'immigrazione con la Libia. Per firmare l'appello basta andare QUI
di Stefano Romano BIDESH - Iniziamo questo nostro viaggio nelle comunità migranti in Italia parlando del Bangladesh e del suo popolo: i bangladesi. Per fugare ogni perplessità chiariamo subito questo punto, a lungo dibattuto tra i linguisti in Bangladesh, ed ormai quasi totalmente accettato anche da noi. Il termine bengalese, comunemente usato, non è corretto poiché fa riferimento al passato della nazione, principalmente alla regione del Bengala che dal 1947 non è più unita bensì divisa in Bangladesh e l’indiano Bengala Occidentale. Pertanto all’etnia bengalese corrisponde un più appropriato bangladese: abitante del Bangladesh (e non del Bengala). Abbiamo chiamato questa prima parte bidesh perché racconteremo quella che è la storia e la cultura del Bangladesh; a cui seguirà una seconda parte, shodesh, che è il nostro paese, ovvero come vivono da…
Testo e foto di Riccardo Bottazzo La primavera in Rwanda si tinge di viola. E’ il colore del lutto. E’ il colore del genocidio a colpi di machete che 18 anni fa, nell’aprile del ’94, insanguinava il Paese delle Mille Colline. Torrenti di sangue trascinavano a valle i corpi macellati dei tutsi, sino al lago Vittoria dove si impigliavano nelle reti dei pescatori. Oggi le tracce delle fosse comuni scavate sulle sponde ugandesi del lago da cui nasce il Nilo, culla di civiltà, sono state cancellate per non turbare le coscienze dei turisti che non riuscivano a dare un senso ad una tale ecatombe. Non facciamone una colpa. E’ impossibile farsi anche una pallida idea di cosa significa un milione di morti ammazzati in meno di tre mesi. E’ come…
A cura di Joshua Evangelista, Francesco Caselli e Valerio Evangelista Attivisti, blogger, filantropi. Ma anche semplici cittadini che nel momento della necessità non hanno esitato a dare se stessi per cause più grandi di loro, anche al costo della vita. Dalla Primavera araba, dal mondo dell’associazionismo e dalla vita di tutti giorni, abbiamo scelto venti persone, a nostro avviso eroiche, che con le loro vite e le loro azioni hanno caratterizzato in positivo questo 2011. Dopo gli eroi delle scorse puntate (Arrigoni, Bouazizi, Calloni, Dimiceli e Djokovic - Ali Ferzat, Leymah Gbowee, Wael Ghonim, Anna Hazare, Qais el Hileli), oggi parleremo di Takeshi Kanno, Derreck Kayongo, Tawakkul Karman, Robin Lim e don Giacomo Panizza. Takeshi Kanno Selezionato dalla rivista Time come uno dei 100 uomini più influenti del 2011, Takeshi Kanno, 31 anni, medico,…