Il 25 ottobre 2014 il governo norvegese ha deportato Gholam Nabi, un richiedente asilo disabile proveniente dalla provincia di Ghazni nel sud dell’Afghanistan. In questa provincia secondo la Commissione Indipendente per i Diritti Umani dell'Afghanistan nel novembre del 1998 sono state massacrate decine di persone da parte dei talebani solo perché appartenevano all’etnia hazara. Quattro di queste persone uccise erano parenti di Gholam Nabi. Nabi è stato deportato su una sedia a rotelle dall’aeroporto di Gardermoen, ad Oslo. Nabi è arrivato in Norvegia nel febbraio del 2008 all’età di 17 anni. Il suo unico desiderio era quello di avere una vita normale, lontana dalla violenza e dalla morte. Appena arrivato ha inoltrato la richiesta di protezione internazionale. Pochi mesi dopo, mentre stava uscendo da un café nel centro di Oslo con alcuni suoi…
di Nicole Valentini Mohammad Amin Wahidi è un giovane filmmaker hazara rifugiato in Italia. La sua stessa vita e le vicende che lo hanno costretto all’esilio in Italia potrebbero benissimo essere trasposte in sceneggiatura. La carriera di Amin inizia in Afghanistan, quando ancora giovanissimo comincia a presentare due programmi televisivi, uno dedicato al cinema e l’altro all’insegnamento della lingua inglese. Le minacce da parte dei talebani iniziano in questo periodo, ma è solo nel 2007 che avviene l’evento che cambierà per sempre il suo destino. Inizia infatti a girare Le chiavi del paradiso, un film d’accusa contro i talebani e la loro ideologia oscurantista per il quale le minacce di morte diventano sempre più concrete ed allarmanti. I suoi genitori lo convincono ad abbandonare il Paese, due amici giornalisti lo aiutano ad…
Una settimana fa avevamo sostenuto la campagna #loveisnotacrime per chiedere la liberazione di Zakia e Mohammad, due giovani innamorati che - secondo le rigide regole di parte della società afghana - non avevano diritto a condividere il proprio sentimento. Il loro amore era ormai diventato un crimine perché i genitori di lei, una ragazza tajika sunnita, non volevano un hazara sciita come genero. Mohammad, accusato di rapimento, rischiava la pena di morte; Zakia invece, accusata di bigamia per essere sposata sia con il nipote del padre che con Mohammad, rischiava di dover trascorrere molti anni in prigione, nonché di essere uccisa dai suoi stessi parenti. La storia si è conclusa con un lieto fine. Ieri infatti i due giovani innamorati sono stati liberati e hanno potuto riabbracciarsi. "Il governo afghano ha…
Nella meravigliosa valle di Bamiyan fino a poco tempo fa viveva Zakia, una giovane ragazza di appena 18 anni. Di oringine tajika sunnita, fin da piccola Zakia era innamorata di Mohammad Ali, un giovane di 21 anni anche lui residente a Bamiyan e con lui condivideva i suoi sogni e spesso le sue giornate quando ancora bambini erano liberi di volersi bene. Crescendo però, come spesso purtroppo accade, il loro amore era divenuto una minaccia all’ordine sociale e patriarcale della loro comunità, un amore intollerabile agli occhi del padre di Zakia che aveva già deciso per lei il suo futuro. Ancora più intollerabile agli occhi del padre padrone era il fatto che Mohammad Ali appartenesse all’etnia hazara di una diversa setta religiosa, quella sciita. In Afghanistan le diverse etnie sono…
Ieri a Cori si è svolto il nostro primo workshop di cucina etnica. In collaborazione con l'Azienda Agricola La Volpe e L'Uva e guidati dal cuoco Shadamgul Zadran siamo andati alla scoperta dei sapori della cucina afghana. Grazie a chi ha partecipato con entusiasmo alla prima tappa del nostro giro del mondo culinario. Ecco una fotogallery che racconta la giornata: