Siamo a Beita, un villaggio palestinese vicino a Nablus. Il 16 agosto 2013, alle 10 del mattino, le forze di occupazione israeliane lo invadono, bloccandone ogni via di uscita fino alle 19. Con l'uso di proiettili d'acciaio rivestiti di gomma e lacrimogeni, le truppe hanno obbligato gli abitanti ad evacuare il Paese per poter razziare all'interno delle loro abitazioni. Un ragazzino di quattordici anni è stato gravemente ferito ad una gamba, ma gli è stato impedito il trasporto in ospedale. Soccorso dal medico del villaggio, per altro senza mezzi a disposizione, sta rischiando l'amputazione dell'arto. Al suo arrivo in ospedale, in tarda notte, l'infezione si era già diffusa. I genitori non hanno voluto darci il suo nome, ma ci hanno detto che ringraziano Dio che almeno il loro figlio è vivo.…
DODICI VILLAGGI INTRAPPOLATI - La Firing Zone 918 è un'area militare chiusa e destinata alle manovre dell'esercito israeliano in Cisgiordania. La storia di questa zona nasce negli anni settanta, quando Israele decide di militarizzare l'area, rendendola "chiusa". Si tratta di una vasto territorio chiamato Mosafer Yatta situato al confine sud della Cisgiordania, lungo la Linea verde, in cui sono situati dodici villaggi palestinesi: Tuba, Al-Mufaraqah, Isfey, Maghayiz Al-Abeed, Al-Majaz, At-Tabhan, Al-Fakheit, Halaweh, Mizkes, Jinba, Kharouben e Sarura. Un totale di circa 1500 persone che Israele vuole forzatamente sfrattare perché definiti "residenti illegali". UNA STORIA FATTA DI SFRATTI, ESPULSIONI E RICORSI - Il braccio di ferro fra il governo israeliano e i residenti palestinesi inizia nel 1999, quando vengono forzatamente espulsi e molte proprietà distrutte. Gli abitanti presentarono una petizione all'Alta Corte…
Dal 4 giugno 2013 i giornalisti giordani protestano ad Amman dopo la chiusura di 263 siti internet appartenenti a giornali on line, affermando l' anticostituzionalità dell'iniziativa. Le autorità si difendono dicendo che le licenze non erano regolari. Human Rights Watch ha chiesto alle autorità che il provvedimento venga immediatamente sospeso. Il giornalista Basel Ekour, ha dichiarato di avere pronta una denuncia contro lo Stato per danni economici e di immagine. Ma la notizia non è una novità, infatti, già a settembre 2012 un ' altra protesta contro la revisione della legge sulla stampa e la pubblicazione, durò giorni. I gruppi parlamentari mandatari della revisione legislativa ritennero necessario il provvedimento per " difendere i nostri figli dalla pornografia dilagante su internet ". Di fatto non è altro che censura di Stato, dato…
Israele si isola e chiude le porte alla Cisgiordania in occasione dello Yom Kippur, il tradizionale giorno di pentimento e preghiera, durante il quale gli ebrei non mangiano per 25 ore (o per 48 nei casi più estremi) e rinunciano a qualunque forma di lavoro chiudendo negozi e sospendendo anche ogni attività televisiva. Dal valico di transito sul confine non potranno infatti passare veicoli, ad eccezione dei carichi per aiuti medici e umanitari. Stato di allerta dunque in tutto il paese, con la parte est di Gerusalemme già in fermento a causa del film anti-islamico "L'innocenza dei musulmani". Particolare attenzione anche ai vari centri dove vengono in contatto la cultura islamica con quella ebraica, in cui sono spesso avvenuti episodi di violenza - come quelli ad Akko quattro anni fa.…
Ad Amman decine di giornalisti oggi hanno manifestato contro la nuova legge sulla stampa in discussione in Parlamento che viene vista come un attentato alla libertà di espressione nel paese. Urlando slogan contro il governo, i giornalisti hanno percorso la centralissima via Regina Rania e si sono diretti al Parlamento, dove il dibattito era in corso. "Dovremmo muoverci innanzi verso maggiori libertà, e non all'indietro, ma questa legge - ha affermato il giornalista Emad Abdullah - è una dimostrazione che il regime non è interessato alle riforme e cerca solo di metterci il bavaglio". Il governo, conservatore, ha presentato questo mese la proposta di modifica alla legge sulla stampa in seguito a crescenti critiche alle sue politiche e alle continue richieste di riforme. Parlando in Parlamento, il premier Fayyez Tarawneh ha detto che la nuova normativa non viola il…