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Vivere con il terrore della polizia. Una testimonianza dalla Nigeria

In questo articolo Chukwuemeka Attilio Obiarinze testimonia la paura che i cittadini nigeriani vivono davanti alla polizia, e in particolare alla SARS (Special Anti-Robbery Squad), un braccio armato speciale molto violento accusato di crimini e torture. Durante il mese di ottobre ha fatto notizia anche in Occidente End SARS, un movimento sociale decentralizzato che ha organizzato una serie di proteste di massa contro la brutalità della polizia in Nigeria. Partendo dalla violenza delle forze armate, Obiarinze indaga sulla sfiducia dei cittadini verso le istituzioni e quindi verso i propri leader. “It’s a shame for leaders. Because there will be no future for Africa until they respect the dignity of their little children.” Majek Fashek in “I come from the ghetto” Verso metà mattinata arriviamo all’Ufficio Immigrazione a Ikeja, dove mamma…
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In Nagorno Karabakh è in corso un tentativo di pulizia etnica?

A ventisei anni dal temporaneo accordo di Biškek, la regione caucasica del Nagorno Karabakh è tornata nel caos. Lo scorso 27 settembre l'artiglieria azera ha effettuato degli attacchi missilistici e aerei diretti verso centri a maggioranza armena, tra cui la capitale Stepanakert. Da allora sono migliaia le vittime denunciate da entrambi gli schieramenti, di cui almeno un centinaio di civili, e ogni tentativo di attuare tregue naufraga poche ore dopo il cessate il fuoco. Abitato da una maggioranza armena ma riconosciuto internazionalmente come parte dell'Azerbaigian, il territorio è conteso tra Baku ed Erevan. Dal primo conflitto del 1988, terminato nel 1994 con un cessate il fuoco privo di una concreta risoluzione della controversia, sono state diverse le recrudescenze degli scontri armati tra forze azere e armene (il cui apice si è…
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La burocrazia italiana sta mettendo in pericolo una leader d’opposizione condannata in Turchia

In Turchia Nuran Yılmaz è stata membro di spicco dell'HDP, il partito d'opposizione guidato da Selahattin Demirtaş. Ha fondato una cooperativa di donne, gestito una rete di protezione per donne vittime di violenza domestica ed è fuggita dai cecchini durante l'assedio di Cizre del 2016. Su di lei c'è una condanna a cinque anni di carcere. Oggi vive in Italia, in attesa del riconoscimento della protezione internazionale. Che tarda ad arrivare. di Joshua Evangelista Ci incontriamo a casa sua, in un palazzo di Pioltello, a est di Milano. Condivide l’appartamento con due connazionali, che ci accolgono con della frutta fresca e tanta voglia di condividere le proprie storie, altrettanto incredibili e che meriterebbero ampio spazio. Ma ci concentreremo sulle vicende di Nuran perché se le verrà negato il riconoscimento della…
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L’ipocrisia tutta italiana sul diritto alla cittadinanza

La pratica-lampo di Luis Suarez per la cittadinanza italiana ha portato amarezza tra le tante persone nate e cresciute in Italia per cui questo diritto (insieme al diritto di voto) resta un miraggio. In questi giorni di referendum ed elezioni varie, sono stati infatti migliaia gli italiani che non hanno potuto votare. Un controsenso che va letto alla luce del contesto normativo italiano, peculiare nella sua illogicità e non ancora in grado di allontanarsi da feticci ideologici del secolo scorso. E i decreti sicurezza di Salvini non sono altro che la punta dell'iceberg. La Juventus ha bisogno di un centravanti e lo individua nel bomber del Barcellona Luis Suarez, in rottura con la società e il nuovo tecnico Koeman. Una notizia di questo tipo generalmente appassiona i tifosi e i…
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Una risposta ragionata a chi critica il ddl Zan contro l’omotransfobia

Cosa prevede il ddl Zan? Perché spaventa tanto i leader dei partiti di destra così come la Cei? È una minaccia alla libertà d'espressione? L'educatore Luca Ortello prova a rispondere a tutte le principali critiche al disegno di legge contro l'omotransfobia, a partire dai numeri e dalle statistiche sulle discriminazioni in Italia. In uno stato democratico, la libertà di pensiero è un sacrosanto diritto. La domanda che in molti si pongono è: dove termina la libertà di espressione – possibile grazie ai princìpi democratici – e dove inizia la discriminazione delle minoranze? Discriminare e ledere la dignità di qualcun altro sulla base di ciò che si è può essere considerato un diritto (democratico)? Questi mesi estivi sono stati roventi, non solo per le alte temperature che continuano a infuocare la…
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