Il segretario generale del Partito dei patrioti democratici uniti Chokri Belaid, leader dell'opposizione in Tunisia, è stato assassinato questa mattina in un agguato a El Menzah, quartiere della Capitale. L'uomo, secondo quanto riportato da Tunivisions.net, è stato colpito da quattro proiettili mentre usciva da casa sua: uno alla testa, un altro al cuore, uno alla nuca e un ultimo alla schiena. Secondo il fratello Abdelmajid il mandante dell'omicidio è da cercare all'interno di Ennahda, il partito islamico al potere. A centinaia stanno andando a protestare davanti al Ministero dell’Interno urlando slogan contro il governo, chiedendo le dimissioni del premier Hamadi Jebali e condannando le violenze politiche e la repressione degli oppositori che si stanno riscontrando nel Paese negli ultimi tempi.
Parlando delle Sfingi e delle Piramidi di Giza (con riferimento anche alle statue di Buddha a Bamyian, in Afghanistan, demolite dai talebani) il predicatore jihadista Salem al Gohary ha detto: "Tutti i musulmani hanno il compito di applicare gli insegnamenti dell'Islam per rimuovere tali idoli”. Vanne distrutte, insomma. Un’idea pericolosa, quella di al Gohary, e non solo per l’innegabile istigazione alla violenza ma anche per il potenziale danno arrecato al settore turistico egiziano, in profonda crisi a causa dei moti rivoluzionari dello scorso anno. Di condanna e indignazione, infatti, è intrisa la risposta dell’Unione delle Camere egiziane alla provocazione del predicatore. Un 50enne che vanta un passato “di tutto rispetto”, tra sentenze penali di condanna, evasioni dai penitenziari e fughe clandestine. Infatti, l’uomo, che ha chiesto la distruzione di Sfingi…
Accusa due poliziotti di averla stuprata e viene denunciata dai suoi aguzzini per atti contrari alla pubblica decenza. Succede in Tunisia, dove l'autunno salafita continua a mietere le sue vittime. Il 3 settembre gli agenti avevano sorpreso la ragazza e il fidanzato appartati in un'auto. Stando al racconto della ragazza, mentre un poliziotto metteva le manette ai polsi del fidanzato, gli altri due l'avevano violentata. Così lei, 27 anni, li aveva denunciato e fatti arrestare. Ora le accuse da affrontare per gli atti "indecenti". Il processo è stato aggiornato al 2 ottobre, e i coordinamenti di attivisti per i diritti umani e le femministe si stanno organizzando per una grande manifestazione pubblica e pacifica davanti al Tribunale di Tunisi. "Gli investigatori la stanno trasformando da vittima ad accusata", spiega l'attivista Faïza Skandrani.…
Filippo Marchiali ci racconta le sue impressioni da viaggiatore attento nella Tunisi post rivoluzione, tra salafiti e studenti universitari preoccupati. Mandaci anche tu i tuoi appunti di viaggio a redazione@frontierenews.it Camminando per le strade del centro di Tunisi si incontrano molte persone: bambini che escono da scuola, donne che fanno la spesa, anziani che si riposano all'ombra. La città è sempre stata un formicaio di genti diverse, un miscuglio colorato e chiassoso, una pluralità di esistenze. C'è sempre stato posto per tutti e, se non sei di qui, difficilmente vieni accolto con poco calore. Basta fermarsi un attimo ad esaminare quei pochi metri di marciapiede per vedere una giovane donna in tailleur e tacchi a spillo uscire da un ufficio ed affiancare, per un piccolo tratto di strada, un'anziana signora…