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Intervista a Témoris, reporter rapito in Siria: “Pensavo fosse la fine”

Témoris Grecko, giornalista della nota rivista messicana Proceso, è stato sequestrato e poi rilasciato la settimana scorsa ad Aleppo, in Siria. Abbiamo chiesto di raccontare ai lettori di Frontiere News la sua odissea. Intervista di Valerio Evangelista Témoris, ti trovavi ad Aleppo quando sei stato prelevato. Che situazione hai trovato in città? Sì, ero ad Aleppo. Precisamente nel distretto di Izaa. Entrambi gli schieramenti stavano combattendo duramente; il distretto è ora nelle mani dell'Esercito siriano libero (Esl), ma il governo sta tentando di riappropriarsene. La città è divisa in due: la zona ovest è controllata dalle forze del regime, la zona est dall'Esl. Ogni giorno ci sono combattimenti, spari di cecchini, bombardamenti e colpi di mortaio. A volte l'esercito regolare spinge maggiormente l'avanzata e si riappropria di alcune zone, ma grossomodo la…
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Il Natale dei cristiani palestinesi. Quattro storie di sofferenza e speranza

Vi invitiamo a passare un Natale insolito. Vi invitiamo  a "casa" di quattro palestinesi cristiani. Vivono in Cisgiordania, Gaza, Stati Uniti e un campo profughi libanese. Sono costretti a lottare contro l'assedio, contro la discriminazione religiosa o semplicemente hanno vissuto un difficile percorso di ricerca della propria identità. Il nostro Natale lo dedichiamo a loro, che ci ricordano che il messaggio di Cristo è prima di tutto un messaggio di redenzione e umanità. ENGLISH  / العربية/עברית Nicola Huja - Betlemme I cristiani palestinesi sono la comunità nativa e originaria della Terra Santa. Da questa terra, che la si chiami Israele o Palestina occupata, è iniziata la storia del cristianesimo. A causa di estreme sofferenze subite, oggi i cristiani sono una piccola minoranza in Palestina. Molti di noi sono stati uccisi…
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Usa, le lobby delle armi vogliono pistole e fucili in mano ai maestri

La strage nella scuola del Connecticut, in cui sono morte 27 persone (di queste ben 20 erano bambini), ha acceso la polemica - che risorge dopo ogni strage per poi affievolirsi dopo pochi giorni - riguardo la diffusione delle armi negli Stati Uniti. Il regista Michael Moore, che sul tema ha girato "Bowling for Columbine", ha dichiarato che "il modo per onorare questi bambini morti è chiedere un rigido controllo delle armi" (leggi qui l'intera dichiarazione); le lobby delle armi non la vedono allo stesso modo. Benché la National Rifle Association (NRA) - il più conosciuto (e potente) gruppo di pressione che promuove l'uso e la detenzione di armi da fuoco - non abbia proferito parola a seguito del massacro di ieri, altri lobbysti hanno approfittato della - ben comprensibile - onda…
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Le nuove Berlino, dieci muri che non intendono crollare

Il 9 novembre del 1989 festeggiavamo la caduta del muro di Berlino, speranzosi in un mondo che sarebbe dovuto diventare più "vicino". Ancora oggi tanti altri muri rendono di fatto il pianeta lo scenario di separazioni sanguinarie, decise a tavolino dai potenti. Il muro è chiusura, isolamento, cecità, buio. Spesso però, tra mattoni e cemento nascono piccoli spiragli. Frontiere vi racconta dieci muri che non intendono cadere. Malgrado le pressioni "ostinate e contrarie" dei popoli. Belfast, i muri che dividono ma piacciono ai turisti (di Valentina Ersilia Matrascia). Si chiamano Peace Lines, gli ultimi muri d'Europa. Separano cattolici e protestanti nell'Irlanda del Nord. Secondo un rapporto pubblicato dal Progetto Interface Belfast, attualmente sono 99 in tutta la città di Belfast. Le prime risalgono ai primi anni dei Troubles -  i…
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“Il mio inferno nelle carceri di Assad”

avanti a un piatto di ottimo riso e a una tazza di tè caldo un membro dell'opposizione siriana ci ha raccontato la sua storia: dalla protesta civile, alle torture subite in carcere, alle armi, alla fuga dal suo Paese. Molti suoi famigliari sono rimasti in Siria, per cui per motivi di sicurezza abbiamo deciso di omettere alcuni dettagli che potrebbero ricondurre a lui. Intervista di Valerio Evangelista – ottobre 2012 Quando hai lasciato la Siria? Il regime mi dà la caccia da luglio. Ho lasciato la mia città e sono andato a Damasco, dove è più facile trovare un nascondiglio. Lì ho passato circa due settimane, fino a quando sono riuscito a fuggire dal Paese. Per due mesi sono stato in una nazione confinante, come clandestino, per poi partire per l'Europa.…
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