L’attraversamento della frontiera tra Messico e Stati Uniti raccontato dalla scrittrice guatemalteca Ilka Oliva Corado, indocumentata tra migliaia di indocumentati che ogni giorno tentano l’impresa. Su gentile concessione degli editori vi proponiamo il terzo capitolo del libro "Storia di una indocumentata – Attraversamento del deserto di Sonora- Arizona", pubblicato a maggio da Edizioni Arcoiris (traduzione di Maria Rossi). Salimmo su un taxi che per sei ore ci portò lungo le autostrade del deserto di Sonora. I taxi che transitano da quelle parti sono prevalentemente fuoristrada Suburban e Hummer. Per quel terreno, servono auto a doppia trazione. Per sette volte l’autista dovette fermarsi in posti di blocco della polizia e per sette volte tenni la parte della perfetta messicana. Mi chiesero tutto quello che avevo studiato sul Paese. Vidi fermare decine…
Nel 1915, dopo aver resistito strenuamente per mesi alle forze turche sul Musa Dagh, oltre 4000 armeni sono fuggiti a bordo di navi da guerra francesi in quella che viene considerata la prima operazione di soccorso civile mai registrata. Il loro sbarco a Port Said ha segnato un punto di svolta nella ricca e complessa storia della comunità armena in Egitto (la cui presenza risale al VI sec.). Le migliaia di rifugiati in fuga dal Genocidio hanno avuto un forte impatto nella cultura egiziana, raccontato dal regista Waheed Sobhy nel nuovo documentario "We Are Egyptian Armenians". "È un messaggio di tolleranza e accettazione", ha dichiarato a Frontiere la ricercatrice Hanan Ezzat, produttrice esecutiva del film. "L'Egitto ha aperto le porte a genti da tutto il mondo, permettendo una straordinaria simbiosi…
"Mi trovo in un ospedale da campo. Soltanto oggi circa 200 persone sono svenute; ieri invece sono state ricoverate sette persone per avvelenamento, dopo aver mangiato carne cruda di gatto. La situazione è davvero dura. Diversi bambini sono morti perché senza latte, ci sono famiglie costrette a mangiare rovi". Questa la testimonianza con cui un attivista di Madaya, che ha preferito restare anonimo, racconta l'orrore dei 40mila abitanti intrappolati in una morsa di miseria e fame. Le truppe di Assad hanno tenuto sotto assedio la città per mesi, tagliando ogni rifornimento di viveri e medicinali per "stanare i ribelli", fino a quando la pressione mediatica internazionale non ha convinto il governo ad allentare la presa. Mesi di fame e morte lavati via con un cenno del capo, che ha così mostrato "misericordia" concedendo di nuovo un…
La strage di Charleston, in cui un 21enne ha ucciso nove esseri umani urlando oscenità razziste, è un atto terroristico e deve essere considerato tale. Al grido di "io lo devo fare, voi violentate le nostre donne e dovete sparire", Dylann Roof, un ragazzo bianco di 21 anni, ha trucidato nove persone per il semplice fatto di appartenere alla comunità afro-americana. Il luogo scelto per la strage ha una natura altamente simbolica: la Emanuel African Methodist Episcopal Church è infatti uno dei più antichi ritrovi della comunità nera nel Sud degli Stati Uniti, a Charleston (leggi QUI l'incredibile storia della chiesa, diventata negli anni un vero e proprio simbolo della lotta per i diritti civili). Esiste una lunga storia di attacchi contro le comunità afro-americane negli USA, e per la maggior parte della storia…
di Alessandro Pagano Dritto - @paganodritto L'articolo che segue è stato scritto nella speranza di indurre il lettore a esaminare da ogni punto di vista l'attuale, complesso, scenario libico e trarne poi, liberamente, le proprie conclusioni anche in vista di un possibile nuovo intervento internazionale. Che, è bene chiarirlo subito, nessuna fonte politica ufficiale ha stabilito - nelle modalità prima ancora che nei tempi - al momento in cui questo pezzo è stato concluso, ma altre fonti hanno paventato e preso in considerazione. A un certo punto il lettore verrà invitato a considerare più nello specifico la narrazione islamista delle cose. Questo è stato fatto non con la subdola idea di suggerire un punto di vista più giusto degli altri, ma perché chi scrive ha pensato che per il lettore…