A un anno dall’inizio della rivolta in Siria, sono più di 8.000 le vittime civili stimate dall'Onu. Nonostante il dato sconcertante, i comunisti ucraini hanno dichiarato di appoggiare colui che è considerato il principale responsabile di questo massacro, il presidente Bashar al-Assad, accusato dalla comunità internazionale di tentare di sedare la rivolta nel sangue. A pubblicare la dichiarazione è la testata in lingua inglese 'Kyiv Post', aggiungendo che una delegazione del partito comunista ucraino, formata da tre deputati, avrebbe incontrato il presidente siriano a Damasco tra il 3 e il 7 marzo. “La nostra posizione come partito comunista - sostiene il deputato Ievhen Tsarkov - è di pieno sostegno al governo siriano”. Il parlamentare nega inoltre che Damasco stia reprimendo la rivolta con la violenza e accusa estremisti, agenti stranieri…
Sono migliaia i civili siriani che fuggono dal loro Paese verso il Libano per paura di essere uccisi dall’esercito di Bashar Al-Assad. Lo ha comunicato l’ONU proprio dopo l’intervento del dittatore alla tv di Stato, dove ha annunciato riforme politiche e guerra ai “terroristi” che hanno gettato la Siria nel caos, ovvero gran parte del popolo siriano stesso. Secondo quanto riportato dall’Onu negli ultimi giorni sono stati 2000 i profughi siriani che sono entrati in Libano, facendo salire il numero dei rifugiati a 10 mila. Altri 11 mila invece si sarebbero recati in Turchia. Queste ultime famiglie accolte nella città di Arsal, fuggivano da un attacco da parte di Assad alla città di Qusair, dove carri armati, razzi, granate ed elicotteri sparavano sulle persone. Durante la fuga, alcuni siriani sono…
Salman al-Anazi, un hacker saudita, è entrato nella casella di posta elettronica del presidente siriano, Bashar al-Assad, e in quella dei ministeri del governo di Damasco. Secondo il quotidiano saudita 'al-Medinà il giovane informatico ha bloccato la mail usata dal presidente siriano mandando diversi messaggi (nei quali si chiedeva di "fermare le stragi e i crimini commessi da te e dai tuoi collaboratori con il sostegno dell'Iran") e inviando file, anche da 4 Gb, con le foto delle vittime della repressione siriana. Qualche giorno fa lo stesso hacker aveva provato ad accedere nei siti Internet del governo israeliano.
Il presidente siriano Bashar al Assad, nella sua residenza di Damasco, ha rilasciato un’intervista alla giornalista americana Barbara Walter, andata in onda ieri sulla televisione americana ABC. Assad ha dichiarato di non aver mai ordinato alle forze dell’ordine di intervenire sui civili e sparare e non accetta le stime sulle vittime proclamate dall’Onu (più di 4mila in nove mesi) e ha dichiarato: «Noi non uccidiamo la nostra gente. Nessun governo al mondo uccide la propria gente, a meno che non sia presieduto da un pazzo. Io sono diventato presidente grazie al sostegno popolare. Non ci si può sentire in colpa quando si fa del proprio meglio. Ci si può dispiacere per le vite perse, ma non sentirsi colpevoli quando non si sono ammazzate delle persone». Giustifica dicendo che…
La Siria sembra aver accettato l’accordo proposto dalla Lega Araba, per sbloccare la situazione nel paese e fermare le violenze. La Road Map in questione si snoda in 4 punti: fine immediata delle violenze, ritiro dei carri armati dalle strade, inizio del dialogo con l’opposizione e apertura del paese agli osservatori internazionali. Il regime siriano ha ceduto sugli ultimi due punti, che sembrava non disposta a trattare. Con questo risultato la Lega Araba si pone come unico interlocutore credibile nell’area, capace di dialogare con la Siria. Se nelle prossime settimane Damasco darà seguito a quanto deciso, la Lega araba farà da mediatore nelle consultazioni tra i rappresentanti del regime e le opposizioni siriane. L’accordo non lascia tranquilla l’opposizione del Paese, che non crede nei cedimenti del regime di Assad: “L'escalation…