Alla fine le urne hanno parlato. Il prossimo governo greco sarò quello del leader di Nea Dimokratia, Antonis Samaras; il partito di centrodestra ha infatti raggiunto il 29.66% delle preferenze, contro il 26.89% dei diretti avversari politici, ovvero la sinistra radicale Syriza guidata da Alexis Tsipras. Da evidenziare è la duplice valenza che questo voto ha espresso: con la vittoria del centrodestra infatti la Grecia ha fatto capire di voler continuare a far parte dell'Unione Europea e quindi di non voler abbandonare la moneta unica. Con il supporto dei socialisti di Pasok e con il premio di maggioranza equivalente a 50 deputati, Samaras può dunque adesso provare a tirare fuori la Grecia dalla profonda crisi che l'affligge. Dalla sua c'è l'approvazione degli Usa e di molti stati europei: "Mi rallegro…
Dopo il "Non si affitta ai meridionali" degli anni '60, la provincia di Imperia torna a essere teatro di episodi di razzismo. Luigi Pozzi, dirigente milanese in pensione, desiderava trasferirsi con la moglie proprio nella città ligure. Qui iniziano i problemi; la moglie è infatti "rea" di essere romena. Ma procediamo con ordine. La trattativa tra l'agenzia immobiliare e il signor Pozzi era ormai in procinto di chiudersi positivamente, ma non appena emerse la nazionalità della neo-moglie (i due sono sposati da pochi anni), l'agenzia tagliò i contatti con un secco: "Beh se sua moglie è romena allora non se ne fa niente!". Indignato il milanese si è quindi rivolto a molti giornali online e cartacei. "Sono molti i proprietari che hanno paura dei romeni. Perché potrebbero portarsi in casa il…
Appena arrivati a Lampedusa le loro tracce si sono perse; più di 650 tunisini giunti in Italia nel marzo dell'anno scorso sono spariti nel nulla. Dopo numerosi appelli, e dopo l'intervento delle forze politiche (sia italiane che tunisine), si è iniziato a muovere qualcosa. Circa 140 impronte digitali sono state inviate a Roma per cercare, attraverso il riscontro con il database italiano, di individuare i ragazzi. Ma dalla Capitale ancora tutto tace ad oltre un anno di distanza. Particolare rilievo ed importanza assume allora il progetto avviato da "Le 2511" che, con la campagna "Da una sponda all'altra: vite che contano", si propone di dare una soluzione definitiva alla questione. In seno a questa iniziativa un gruppo di ragazzi è andato in Tunisia per incontrare non solo le madri dei…
"Basta vestiti ripugnanti". E' questo lo slogan della campagna che due emiratine, Hanan al-Rayyes e Asma al-Muheiri, hanno cominciato su Twitter al fine di bloccare o quantomeno limitare lo 'scempio culturale' che a quanto affermano avviene quotidianamente nel loro paese: "Le donne occidentali non rispettano le nostre tradizioni - spiegano - proprio l'altro giorno ho visto una ragazza al centro commerciale con dei pantaloncini cortissimi, vergognoso". Il vestiario e gli atteggiamenti tipici della cultura occidentale sono quindi finiti nel mirino della frangia conservatrice islamica, che con questa campagna dal titolo ''Codice di abbigliamento degli Emirati Arabi'', tenta un difficile ripristino dei precedenti valori del paese, proponendo anche sanzioni economiche per chi li infrange. Dobbiamo ricordare però che gli Emirati sono ormai travolti da un'irrefrenabile onda di turismo, che rende quantomai arduo l'obbiettivo delle due donne. Compito…
di Gioacchino Andrea Fiorentino Gli Stati Uniti, paese multietnico per antonomasia, vivono giorni di reale seppur intangibile scissione a causa della campagna per la promozione culturale della Sharia, organizzata dal Circolo Islamico del Nord America. La legge coranica si è infatti trovata al centro di numerose critiche da parte delle frange più conservatrici del paese, spaventate da una possibile imposizione islamica anche nel sistema giuridico statunitense. Newt Gingrich, in un discorso datato 2010, commentava così le suddette prese di posizione anti-Sharia: “I jihadisti puntano a utilizzare gli strumenti politici, culturali, sociali e religiosi in modo da sostituire la civiltà occidentale con un’imposizione radicale della Sharia”. L'islamofobia si è affermata a partire dall’11 Settembre, come spiega Akbar Ahmed, docente dell’Università di Washington, che intervistato dalla CNN continua: “Si sta eccedendo nel giudizio di questa situazione; in America…