Venezia, Brindisi, Ancona: quei respingimenti illegali verso la Grecia
di Riccardo Bottazzo Venezia - C’è chi, come Alì, è arrivato già morto. Asfissiato in fondo alla stiva, dentro il cassone del tir dove si era nascosto. Chi, come il piccolo Zaher, è stato travolto dalle ruote di un camion in manovra mentre cercava di fuggire dalla polizia portuale. Tutti gli altri vengono rimandati indietro, come pacchi postali con l’indirizzo sbagliato. Anzi peggio. Perché un pacco postale gode della garanzia di consegna in buono stato e della rintracciabilità via internet. I profughi no. Li sbattono a forza nelle stesse stive in cui si erano nascosti per raggiungere l’Italia senza dar…