“Pazi sniper!”, ovvero Mostar vent’anni dopo
Testo e foto di Stefano Pacini Il ponte di Mostar è stato ricostruito, il centro storico anche. Ma la parvenza di pace forzata, vigilata dalle forze e finanziata dal senso di colpa europeo, non può nascondere del tutto il fatto che il dopo guerra, qui come a Sarajevo, ha sancito più della guerra stessa una divisione etnica rigida che appare più forte di qualsiasi confine tracciato a tavolino. La multietnica Bosnia del 1992 non esiste più. Esistono le bosnie croata-serba-musulmana costrette a convivere. Non si parla volentieri di quegli anni. Tutti cercano di dimenticare anche se i confini invisibili sono…