“Il carbone uccide”. Nella querelle Enel-Greenpeace i giudici danno ragione agli attivisti
Tutto è iniziato un anno fa, con una serie di dati diffusi su internet: le centrali a carbone Enel provocano un morto al giorno. Un’operazione di controinformazione, promossa da Greenpeace e considerata, dal colosso dell’energia, una “forma di attivismo che va ben oltre la legittima manifestazione del pensiero”. Immediato il ricorso in tribunale che oggi, a distanza di un anno, è stato respinto dai giudici di Milano. Dunque, stando al disposto dei magistrati, la libertà di critica rivestirebbe un ruolo predominante rispetto al diritto industriale: merito degli interessi tutelati, salute e salvaguardia ambientale, che mirano a proteggere la collettività. E…