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Libia, ospedale isolato a causa dei combattimenti: 200 morti

Libia, ospedale isolato a causa dei combattimenti: 200 morti

Abu Slim, quartiere periferico di Tripoli. Un ospedale è isolato per giorni a causa dei combattimenti; i pazienti (lealisti, ribelli, mercenari e civili) sono lasciati a loro stessi e senza cure. Questa la causa della morte di circa 200 persone. Una troupe della tv araba Al Jazeera è entrata nella struttura. Lo scenario che si è presentato è stato questo: un odore terribile, macchie di sangue ovunque, decine di cadaveri ammassati sui letti e per terra, vicino alla spazzatura. I pochi superstiti, tra cui anche un ragazzino, sono ora assistiti da uno staff di sette persone.
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La traversata “occidentale” dei ribelli verso Tripoli

La traversata “occidentale” dei ribelli verso Tripoli

di Joshua Evangelista Aldilà delle idealizzazioni e del romanticismo (storicamente motivato), è interessante capire le motivazioni della rapida avanzata dei ribelli verso la capitale libica. Un'avanzata pianificata nei minimi dettagli con l'ausilio non secondario delle forze speciali di Gran Bretagna, Francia e Qatar, oltre alle consulenze di esercito americano, Nato e amministrazione Obama. Secondo quanto confidato da un ufficiale Nato al Washington Post di ieri, l'obiettivo era quello di creare una "tenaglia", tale da spingere le forze fedeli a Muammar Gheddafi a tornare, da tutte le direzioni, verso Tripoli per proteggerla. Nel processo, le truppe governative  sarebbero così diventate obiettivi limpidi per gli attacchi aerei della Nato…
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Gheddafi: “Temo che Tripoli bruci. Esorto il popolo libico a liberarla dai ribelli”

Gheddafi: “Temo che Tripoli bruci. Esorto il popolo libico a liberarla dai ribelli”

Muammar Gheddafi appare nuovamente in televisione. Questa volta però solo in audio. In una registrazione trasmessa da al-Jamahiriyah, la tv di Stato, il Rais ha dichiarato di "temere che Tripoli bruci", esortando la popolazione di tutte le regioni della Libia ad "accorrere a Tripoli per liberarla dai ribelli" che da ieri sera la stanno accerchiando.
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Artisti libici: combattiamo Gheddafi coi pennelli

Artisti libici: combattiamo Gheddafi coi pennelli

Gheddafi, durante i decenni di dittatura, era sempre stato raffigurato solo in pitture regali o scolpito in statue e busti sparsi e osannati in tutto il Paese. Da febbraio scorso – cioè dall’inizio della rivoluzione libica – , in diverse cittadine in mano ai ribelli, alcuni rivoluzionari si sono armati di pennelli e acrilici. Sono convinti che, per combattere un tiranno, un pennello possa essere tanto potente quanto un kalashnikov. “Ognuno sostiene la rivoluzione coi propri mezzi”, dice uno degli artisti, Mohammed Zamoul, un ex guidatore di bulldozer. “Alcune persone combattono, io uso il pennello”. L’enorme murale di Gheddafi che…
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“Uccisi 85 civili tra cui 33 bambini”: governo libico accusa le bombe della Nato

“Uccisi 85 civili tra cui 33 bambini”: governo libico accusa le bombe della Nato

Il portavoce del governo libico di Gheddafi Moussa Ibrahim riferisce che alle 23 dell’8 agosto, un raid aereo Nato avrebbe causato la morte di 85 civili nel villaggio di Majer, a una decina di chilometri da Zliten, città al momento nelle mani delle forze governative dove da diversi giorni sono in corso furiose battaglie tra i ribelli e l’esercito di Tripoli. Il bombardamento della Nato, secondo le affermazioni di Ibrahim, avrebbe causato “un massacro di civili, tra cui 33 bambini” il tutto per “favorire l’avanzata dei ribelli da sud”. Il regime avrebbe già diffuso la notizia sui media locali, mostrando…
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