I campi dove vennero rinchiusi 120mila nippo-americani
Durante la Seconda Guerra Mondiale, gli Stati Uniti internarono oltre 120.000 nippo-americani – due terzi dei quali erano cittadini statunitensi, nati e cresciuti negli Stati Uniti – considerati una minaccia alla sicurezza nazionale per il solo fatto di avere origini giapponesi. Case, negozi, terreni e attività economiche furono sequestrati, e migliaia di famiglie vennero rinchiuse in campi di internamento situati in zone remote e inospitali. La logica della paura Siamo nel 1941, alla vigilia dell’ingresso degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale. Le tensioni tra Stati Uniti e Giappone erano già alle stelle. Per capire la mentalità dell’epoca, dobbiamo ricordare che, nel…