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“La maglietta insanguinata di mio figlio, ucciso dall’Idf. Diffondete la sua storia”

“La maglietta insanguinata di mio figlio, ucciso dall’Idf. Diffondete la sua storia”

Si chiamava Ahmed Younis Khader Abu Daqqa il tredicenne palestinese ucciso dalle mitragliatrici israeliane venerdì scorso, vicino a Khan Younis, mentre giocava a pallone nel cortile di casa sua. La maglietta che indossava quando fu freddato è quella di Mesut Ozil, calciatore del Real Madrid (squadra di cui era tifosissimo). Una maglietta con cui aveva un rapporto particolare; il padre racconta che Ahmed la indossava tutti i giorni e che quando si sporcava la lavava subito per poterla indossarla nuovamente. Rosa Schiano, attivista dell'Ism a Gaza, ha parlato con il papà di Ahmed e ha diffuso nei social network la storia di…
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Gaza, domenica di sangue: 7 vittime e 52 feriti

Gaza, domenica di sangue: 7 vittime e 52 feriti

I bombardamenti israeliani hanno ucciso sette palestinesi, oggi, e ne hanno feriti 52. A parte un membro della resistenza armata, le vittime erano tutte civili. Negli ultimi due giorni dalla Striscia sono partiti decine di razzi artigianali verso il sud di Israele, ferendo lievemente 4 persone e danneggiando alcuni edifici. Le sirene delle città della zona hanno squillato incessantemente per invitare i civili a prestare la massima cautela e a mantenersi vicini ai rifugi anti-missili. L'esercito di Tel Aviv ha dichiarato di aver iniziato i bombardamenti in risposta al missile anticarro lanciato sabato contro una jeep di pattuglia, in cui…
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Le nuove Berlino, dieci muri che non intendono crollare

Le nuove Berlino, dieci muri che non intendono crollare

Il 9 novembre del 1989 festeggiavamo la caduta del muro di Berlino, speranzosi in un mondo che sarebbe dovuto diventare più "vicino". Ancora oggi tanti altri muri rendono di fatto il pianeta lo scenario di separazioni sanguinarie, decise a tavolino dai potenti. Il muro è chiusura, isolamento, cecità, buio. Spesso però, tra mattoni e cemento nascono piccoli spiragli. Frontiere vi racconta dieci muri che non intendono cadere. Malgrado le pressioni "ostinate e contrarie" dei popoli. Belfast, i muri che dividono ma piacciono ai turisti (di Valentina Ersilia Matrascia). Si chiamano Peace Lines, gli ultimi muri d'Europa. Separano cattolici e protestanti…
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Gaza, soldati israeliani crivellano disabile; poi impediscono i soccorsi

Gaza, soldati israeliani crivellano disabile; poi impediscono i soccorsi

Si era avvicinato troppo alla recinzione che separa l'enclave di Gaza con Israele e l'esercito ha aperto il fuoco. Ahmad al-Nabahin, un disabile di venti anni, è stato crivellato di proiettili nella notte tra domenica e lunedì. Lo riporta Reuters. Un portavoce dell'esercito israeliano ha confermato l'avvenuta sparatoria, aggiungendo che i soldati hanno aperto il fuoco perché, nell'oscurità della notte, l'individuo - che era disarmato - non aveva obbedito all'ordine di lasciare la zona cuscinetto. Aggiungendo che l'intenzione dei militari era quella di spaventare lo sconosciuto. La vittima, secondo fonti mediche, era un disabile con gravi problemi mentali. I dottori palestinesi…
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“Non lascerò la musica per combattere i miei fratelli arabi”

“Non lascerò la musica per combattere i miei fratelli arabi”

Omar Saad, un giovane musicista di al-Mughar - un villaggio in Galilea - ha ricevuto un anno fa la lettera di arruolamento nell'esercito israeliano. Sì, perché a differenza degli altri palestinesi, i drusi hanno l'obbligo - pena il carcere - di prestare il servizio militare (dopo che, nel 1956, la legge sulla coscrizione obbligatoria è stata resa applicabile anche a questa categoria di persone). Recenti ricerche hanno dimostrato che circa i due terzi della popolazione drusa in Israele preferirebbe non prendere le armi, se ne avesse la possibilità. Omar è uno di loro; nella lettera seguente, inviata al ministro della Difesa…
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