Scariche elettriche e torture: il destino dei seguaci di Gheddafi
di Emilio Garofalo Dopo la rivolta, la vendetta. O, almeno, il serio rischio che questa venga perpetrata. Nella Libia liberata, infatti, a seguito della cattura e della uccisione del leader Muammar Gheddafi, l’odio, il malcontento, la frustrazione accumulata in questi lunghi mesi di combattimento dai miliziani locali stanno armando, ancora, le loro mani. Sono sorte in tutto il Paese nordafricano prigioni, rifugi, nascondigli improvvisati e gestiti dalle truppe ribelli, in cui sarebbero detenuti circa 7.000 soldati che, nel conflitto, hanno sostenuto il raìs. Per i lealisti nessun processo, nessuna incriminazione ma, secondo le organizzazioni non governative che hanno denunciato la deriva violenta della…