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Venezia, Brindisi, Ancona: quei respingimenti illegali verso la Grecia

Venezia, Brindisi, Ancona: quei respingimenti illegali verso la Grecia

di Riccardo Bottazzo Venezia - C’è chi, come Alì, è arrivato già morto. Asfissiato in fondo alla stiva, dentro il cassone del tir dove si era nascosto. Chi, come il piccolo Zaher, è stato travolto dalle ruote di un camion in manovra mentre cercava di fuggire dalla polizia portuale. Tutti gli altri vengono rimandati indietro, come pacchi postali con l’indirizzo sbagliato. Anzi peggio. Perché un pacco postale gode della garanzia di consegna in buono stato e della rintracciabilità via internet. I profughi no. Li sbattono a forza nelle stesse stive in cui si erano nascosti per raggiungere l’Italia senza dar…
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Altro Adige, tre molotov contro un centro per rifugiati

Altro Adige, tre molotov contro un centro per rifugiati

Tre molotov sono state lanciate questa mattina contro il centro profughi di Vandoies, in val Pusteria.  Fortunatamente non ci sono feriti e i danni sarebbero limitati.  Attualmente sul posto sono presenti carabinieri, la Digos di Bolzano e il responsabile della Provincia di Bolzano per i rifugiati Karl Tragust. Nel corso dell'ultimo anno sono stati 201 i profughi in fuga dal Nord Africa giunti in Alto Adige. Di questi 153 sono tuttora ospitati nelle diverse strutture. A Vandoies ve ne sono 20.
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Siria, l’esercito spara ai profughi al confine con la Turchia

Siria, l’esercito spara ai profughi al confine con la Turchia

Dopo gli scontri tra le forze armate siriane e i ribelli a Bekaa, al confine con il Libano, l'esercito di Damasco ha spinto la propria attività anche lungo il confine con la Turchia. L'agenzia di stampa turca Anadolu riporta l'uccisione di due siriani e di altre 15 persone nei pressi del distretto di Kilis. "Il numero dei feriti che che sono stati portati in Turchia è di 17, ma due di loro sono morti", ha detto il responsabile per la Sanità di Kilis, la città turca vicina alla frontiera siriana dove Ankara ha allestito un campo per i rifugiati siriani.
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Consiglio d’Europa, Italia colpevole della morte di 63 migranti

Consiglio d’Europa, Italia colpevole della morte di 63 migranti

“L’Italia, come primo Stato ad aver ricevuto la chiamata di aiuto e sapendo che la Libia non poteva ottemperare ai propri obblighi, avrebbe dovuto assumere la responsabilità del coordinamento delle operazioni di soccorso”. Lo dice il rapporto del Consiglio d’Europa riguardo la morte di 63 migranti nel Mediterraneo a marzo 2011. Nel documento si sottolineano anche le gravi responsabilità della Nato e dei singoli paesi che hanno partecipato alla guerra in Libia e che non hanno soccorso i migranti, pur avendo navi che in quel momento che solcavano il Mediterraneo.
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Sudan, non solo Darfur. Fosse comuni e decine di migliaia di profughi nel Kordofan

Sudan, non solo Darfur. Fosse comuni e decine di migliaia di profughi nel Kordofan

di Francesco Caselli Fosse comuni, attivisti scomparsi, migliaia di sfollati costretti a rifugiarsi in chiese, ospedali o nei campi Onu. Questo è quanto sostiene un rapporto delle Nazioni Unite sul Sud Kordofan, in Sudan, secondo il quale emergerebbe una situazione molto simile alla tragedia della regione del Darfur. Secondo il rapporto, il governo del Sudan sarebbe responsabile di gran parte delle atrocità, iniziate nel mese di giugno, nel confine tra il Sudan e il nuovo Stato del Sud Sudan inaugurato ufficialmente in pompa magna il 15 agosto. L’Alto Commissario Onu chiede che sia fatta un’indagine per verificare la possibilità che siano stati…
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