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Sudan: ressa per visti Mecca, muoiono 12 persone

Sudan: ressa per visti Mecca, muoiono 12 persone

La notizia arriva dal Sudan dove sono morte dodici persone, tra cui un bambino, in seguito ad una ressa che si è creata in un centro dove si trovavano per ottenere i visti per il pellegrinaggio in Arabia Saudita. Pare che quest’anno le autorità abbiano ridotto del 20% i permessi per accedere ai luoghi santi dell'Islam, in vista del mese santo che si celebrerà il prossimo 10 luglio.  
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Darfur, è il periodo più violento degli ultimi anni

Darfur, è il periodo più violento degli ultimi anni

“Bombardamenti aerei indiscriminati, attacchi per motivi etnici, torture nei confronti di prigionieri e difensori dei diritti umani, repressione violenta delle manifestazioni (...)”: secondo un rapporto diffuso il 28 marzo da Amnesty International, in Darfur si sta verificando il peggiore periodo di violenza degli ultimi anni. In soli 3 mesi, si contano 500 morti e 100.000 dispersi durante gli attacchi alla popolazione civile da parte delle forze governative. La sostanziale impunità di cui godono i responsabili di questi crimini costituisce il maggiore ostacolo alla promozione dei diritti umani nella regione, situata nel Sudan occidentale. Il presidente Bashir e il leader delle…
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Darfur in guerra, Mediterraneo in tempesta, homeless a Roma. Memorie di un rifugiato

Ho incontrato Yakub varie volte a casa sua, nel centro occupato "Selam", e abbiamo avuto modo di parlare di politica, di religione e ognuno delle proprie tradizioni. Quello che all'inizio sembrava solo un lavoro da portare a termine era diventato un simpatico appuntamento di dialogo e di arricchimento culturale (e a volte anche culinario, vista la grande ospitalità di cui sono stato fatto oggetto). Yakub ha deciso di raccontarmi la sua incredibile storia. Intervista e foto di Marco Casini - GraffitiPress "Mi chiamo Yakub Abdelnabi, sono nato in Darfur, in Sudan. Ho vissuto lì fino al 2003, poi è cominciata la…
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Sudan, rilasciata la donna condannata a morte per adulterio

Sudan, rilasciata la donna condannata a morte per adulterio

E’ stata rilasciata Layla Ibrahim Issa Jumul, la ventitreenne condannata a morte in Sudan per lapidazione. L’annuncio in una nota dell’associazione 'Italians for Darfur', la quale, insieme a 'Giulia' (Giornaliste italiane unite libere indipendenti), aveva avviato una petizione per chiedere la liberazione della giovane accusata di adulterio, raccogliendo oltre 10mila firme. L’accusa, è stata tramutata in “atti contro la morale pubblica” dalla Corte d’Appello di Mayo. La notizia è stata confermata anche dagli avvocati difensori di Layla e dai volontari di 'Awid - Women's Right', che hanno aiutato Layla ed i suoi familiari durante la detenzione. Antonella Napoli, presidente di…
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Il magnate che premia con 5 milioni il politico più onesto

Il magnate che premia con 5 milioni il politico più onesto

Mo Ibrahim ha 66 anni. E’ originario del Sudan ma vive a Londra. Ricchissimo, è un milionario che ha fatto fortuna nel campo della telefonia mobile, da sei anni a questa parte si dedica a un hobby filantropico: mette in palio 5 milioni di dollari al leader africano che abbia governato in modo migliore. Premia i politici più onesti, insomma, ripagandoli per l’efficienza del lavoro svolto. Con una punta di rammarico, però, il magnate ha confessato che, da quando ha istituito il suo “concorso”, nel 2007,  il montepremi è stato aggiudicato solo tre volte. Nel palmares, figurano: Joaquim Chissano, ex…
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