Mese: Aprile 2015

Un italiano dell’Unicef a Teheran: “Basta demonizzare l’Iran”

Un italiano dell’Unicef a Teheran: “Basta demonizzare l’Iran”

di Giovanni Vigna Classe 1980, mantovano, Matteo Valenza potrebbe essere definito, con un’espressione piuttosto gettonata, “un cervello in fuga”.  Ma, in realtà, il viaggio è una delle componenti fondamentali della sua mission. La carriera di cooperante l’ha infatti portato a lavorare prima per un’agenzia dell’Onu in Egitto, dove ha vissuto per tre anni, poi in Iran per l’Unicef. La notevole esperienza accumulata all'estero gli consente quindi di affrontare con disinvoltura temi complessi, mettendo in discussione diversi luoghi comuni relativi al Medio Oriente. Valenza ha accettato di rispondere a titolo personale ad alcune domande di Frontiere News, precisando che in questa intervista…
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Affondare per il bene dell’Europa

Affondare per il bene dell’Europa

di Stefano Rota - Transglobal Gli interventi umanitari possono costituire la risposta a un problema che si basa su un assetto geopolitico globale fondato sulla differenza tra chi ha più o meno "diritto ad avere diritti"? Sulla produzione sistematica di crisi belliche, politiche, produttive, ecologiche, climatiche? Sull'espropriazione della vita di milioni di individui, attraverso l'impoverimento dei sistemi agricoli tradizionali, il land grabbing, la distruzione degli ambienti ecosistemici in tutto il Sud del pianeta? La risposta è no, non possono dare una risposta, anche se in questo momento sono più che indispensabili. Facilitare l'accesso in Europa attraverso pratiche politiche, molto prima che…
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Giorgio Marincola, il partigiano nero “morto per la libertà”

Giorgio Marincola, il partigiano nero “morto per la libertà”

"Sento la patria come una cultura e un sentimento di libertà, non come un colore qualsiasi sulla carta geografica. La patria non è identificabile con dittature simili a quella fascista. Patria significa libertà e giustizia per i popoli del mondo. Per questo combatto gli oppressori". Sono queste le parole che il partigiano Giorgio Marincola pronunciò ai microfoni di Radio Baita, emittente fascista torinese, prima di venire quasi ammazzato di botte dagli ufficiali che lo avevano catturato. A trasmetterla su scala nazionale sarà Radio Londra, rendendo queste parole tra le più belle e significative della Resistenza. Giorgio Marincola era italiano. E somalo.…
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Cento anni di ipocrisie sul genocidio degli armeni

Cento anni di ipocrisie sul genocidio degli armeni

di Joshua Evangelista La notte del 24 aprile 1915 il Governo ottomano arrestò ed imprigionò circa 250 intellettuali armeni. Iniziò quello che tutti noi conosciamo come Genocidio degli armeni. Tra la primavera e l'estate del 1915, in tutte le aree non coinvolte direttamente nella guerra, gli armeni furono deportati dalle proprie abitazioni. Gruppi composti da decine di migliaia di persone tra cui donne e bambini furono guidati, per centinaia di chilometri, verso il deserto siriano. Ufficialmente si chiamava “programma di reinsediamento”. Le testimonianze dei sopravvissuti sono colme di racconti sul trattamento brutale dei deportati. Delle vere e proprie marce della…
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“Da Mantova a Baghdad, 100 anni dopo ho ripercorso il viaggio di mio nonno Fernando”

“Da Mantova a Baghdad, 100 anni dopo ho ripercorso il viaggio di mio nonno Fernando”

di Luca La Gamma - foto di Fabrizio Annibali La storia di Giorgio Borgonovo, ingegnere di 45 anni, parte dalla fine di un contratto di lavoro, dal ritrovamento di un baule ricco di francobolli e lettere e dalla voglia di ripercorrere i luoghi visitati dal nonno tra il 1913 e il 1915. “Non ho mai conosciuto il mio nonno materno perché morì pochi mesi dopo la mia nascita. Nelle mie fantasie di bambino però doveva essere un gran giramondo. Mia madre mi parlava spesso di lui e mi raccontava di un viaggio che intraprese partendo da Mantova e spingendosi fino a…
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