Negli anni ’90 alcuni coreografi francesi in cerca di nuovi stimoli inserirono nelle loro compagnie danzatori di hip hop di provenienza maghrebina, cresciuti nelle periferie della Francia. Questi stessi danzatori poi hanno messo su delle proprie compagnie mescolando la break dance al contemporaneo e all’arte circense. Tra i nomi più conosciuti Mourad Merzouji,insediato nel centro coreografico di Créteil, Rachid Ouramdame che lavora a Genevilliers e Abou Lagraa fondatore della compagnia la Baraka a Lione.
Inoltre Lagraa ha scelto nove danzatori algerini dando vita alla “ Cellule contemporaine du Ballet National Algérien”. Per questo ensamble ha creato un dittico intitolato “Nya” che significa “ aver fiducia nella vita”, in cui intende unire le due sponde del Mediterraneo. Questa creazione, presentata alla Biennale di Lione e al festival di hip hop e dintorni di Suresnes Cité Danse, è composta da due brani: il primo “europeo” caratterizzato dalla musica del Boléro di Ravel le cui note ossessive inducono ad una trance molto vicina alla cultura del Maghreb, il secondo “nordafricano” sui canti Chants di Houria Aichi che si conclude con un colpo di teatro: sottili getti d’acqua che inondano i danzatori sul palcoscenico.
Susanna Orlandi
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