Il “modello italiano”


Luca Ortello


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4 Comments

  • Amos, le tue perplessità sono più che giustificate, e per quello che posso pensare, non credo che la situazione sia semplice, per cui, visto dal tuo punto di vista la questione del respingere gli immigrati potrebbe essere giusta. Ma ti invito a riflettere sull’origine del fenomeno, i profughi e i clandestini sono la conseguenza di una politica militare ed economica mondiale basata sullo sfruttamento del terzo mondo. Le decisioni dei governi non si basano sulle esigenze sociali dei popoli ma sul tentativo (quasi sempre andato a buon fine) di far arricchire pochi sulle spalle di molti. 1/4 della popolazione mondiale vive discretamente perché il sistema sfrutta i restanti 3/4… senza contare la piccolissima minoranza che su questo sistema si arricchisce. Dal mio punto di vista insomma, impedire a queste persone di venire in Italia è la soluzione pratica per salvare una situazione già di per se destinata al collasso, ma allo stesso tempo un grosso atto di viltà degno di chi non sa o non vuole prendersi le conseguenze delle proprie azioni.

    • L’eterna accusa ideologica marxista di “sfruttamento” e’ semplicemente e puramente
      falsa al 100%.
      I paesi piu’ poveri al mondo sono quelli ESCLUSI dal commercio mondiale non quelle che vi partecipano, “subendo lo sfruttamento”.
      Dopo che per decenni la Cina maoista ha deprecato lo “sfruttamento” occidentale dei suoi vicini Giappone, Corea del Sud, Taiwan, Hongkong, Singapore, Malaysia, dopo che ha visto che gradatamente, a forza di “sfruttamento” costoro si sono progressivamente arricchiti, ha deciso anche essa di farsi “sfruttare” vendendo la sua manodopera a buon mercato e diventando cosi’ la manifattura del mondo, e cosi’ prima sfamandosi eppoi sviluppandosi.
      Pertanto la sua tesi non e’ sbagliata, ma sbagliatissima.
      Un qualche limite alla esplosione demografica, l’adozione del capitalismo e la partecipazione al commercio mondiale hanno arricchito TUTTI i paesi che li hanno adottati. Restano poveri quelli sfruttati da dittature religiose o ideologico politiche e quelli esclusi dal commercio (e da attiivita’ economiche moderne), od ossessionati da intenti bellicisti, revanscisti.
      Certo a tutto c’e’ un limite fisico sull’astronave chiamata terra e popoli che nell’ultimo secolo hanno moltiplicato i loro numeri quasi per 10, non possono pretendere di invadere terre altrui ove nell’ultimo secolo la popolazione e’ solo raddoppiata e dove attualmente gli autoctoni finalmente convintisi di essere troppo fitti, stanno quasi dimezzando nella prossima generazione.

  • Bossi ha avuto il merito (o il demerito, se si vuole), di dire ad alta voce quello che pensano una buona parte degli italiani, dei francesi, dei tedeschi ecc. ecc.
    A quelli che dicono di accogliere tutti, vorrei chiedere:
    Distinguiamo tra profughi (che scappano dalla guerra) e clandestini (che scappano dalla miseria)
    mettiamo un limite al numero degli arrivi oppure accogliamo tutti?
    Come gestiamo questa gente, tenendo presente che, vista la scarsità di posti di lavoro e la conseguente impossibilità di guadagnarsi la ‘pagnotta’, o li manteniamo o saranno costretti a rubare per vivere.
    Se si opta per il mantenimento, quanto bisogna dargli? vitto alloggio e la paghetta?
    E mio figlio che non riesce a trovare un lavoro, potrebbe avere lo stesso trattamento?
    Secondo me sarebbe il caso di pensare a questi punti e, solo dopo avere dato delle risposte a queste domande, se è il caso, criticare la frase di Bossi.

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