Ogni volta che si parla di Africa, così come ogni volta che si parla di qualsiasi cosa che non sia tangibile, che non sia percepita come vicina, ho l’impressione che molti pensino che sia marginale.
Invece oggi, che è la giornata mondiale dell’Africa, dovremmo ricordarci perché è importante. Non preoccupatevi non starò qui a elencare mille ragioni per cui dovremmo occuparci di uno dei continenti, a due passi da casa nostra, più grandi del pianeta. Cercherò di spiegare perché è conveniente per noi italiani, noi europei, cambiare atteggiamento verso tutto ciò che non è conforme ai nostri cliché. Ecco forse dopo tre anni di africanews.it mi sento di dire che l’Africa è quella coscienza che ognuno di noi cerca di zittire. Forse, oggi più di prima, l’Africa rappresenta l’unico continente in cui l’occidente si è scontrato, prima ancora che con le popolazioni locali, con le sue contraddizioni. È lì che gli europei hanno dato sfogo a tutta la loro voglia di potere (senza nulla togliere all’Asia e alle Americhe). È lì, altresì, che tanti europei si sono innamorati di quei posti e di quei popoli. Vedi italiani in Libia, inglesi in Zimbabwe, francesi in Costa d’Avorio, solo per fare alcuni esempi. È sempre dalle risorse dell’Africa che dipende il nostro benessere.
Con tutto ciò che sta succedendo in quell’immenso continente, a un’ora di volo da Roma, gli italiani non dovrebbero pensare ad altro.
“1991: fine del comunismo. 2011: fine del capitalismo neoliberista“. Non è uno slogan che ho inventato io però mi ha colpito e credo che spieghi perché bisognerebbe guardare all’Africa con occhi diversi. Finora ogni volta che si è parlato di quel continente si è parlato di fame, mentre in occidente si soffre di obesità. Si è parlato di povertà, corruzione, guerre. Da oggi dovremmo pensare all’Africa come a quel continente dove per essere felici non c’è bisogno di avere sempre di più. Ecco forse è proprio questa la ragione per cui ce ne dovremmo occupare: finito il modello “più alto, più forte, più veloce” (vedi le campagne nonviolente di Alex Langer), l’Africa sta già sperimentando un altro modello. Non sarà capitalismo, non sarà comunismo. Prima di crollare rovinosamente, ci conviene guardare e imparare dai nostri vicini africani.
D’altronde “dall’Africa c’è sempre qualcosa di nuovo”, diceva Plinio.
Piervincenzo Canale
direttore di Africanews.it
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D’accordissimo con quanto detto da Canale. Peccato per il solito troll che deve dar fastidio anche in siti come questo…
ma va a dormi che guadagni più!! Risparmia di parlare e di dire cazzate come il presidente del consiglio che ti risparmi almeno la faccia dal fare certe figuracce dicendo cazzate a raffica una più grossa dell’altra
Ma fala finita va che è meglio!!!