Quest’anno il 32° è stato assegnato a Elena Valerievna Milashina, vista da molti come l’erede di Anna Politkovskaia. La Milashina si occupa soprattutto di corruzione e violazione dei diritti umani e sociali. Dal 1997 la vincitrice lavora presso il AHO Novaya Gazeta, il principale quotidiano indipendente russo. Nel 2001 si è laureata in giornalismo presso l’Università statale Mosca MGU di M.V. Lomonosov. Agli albori della carriera ricopriva il ruolo di corrispondente-stagista, oggi invece è alla direzione del reparto progetti speciali. Molte le inchieste a cui si è dedicata, tra cui: la perdita della nave “Kursk”, la catastrofe della nave K-159, la corruzione nella marina e il terrorismo nel Nord-Ost e Beslan. Dal 2006, anno dell’uccisione di Anna Politkovskaia, lavora nel Nord Kaucasico a Dagestan in Cecenia e in Giorgia, dove ha svolto attività giornalistiche e di inchiesta. Nel 2001 è stata insignita del premio «Unione dei Giornalisti Russi» e nel 2008 ha vinto il premio A. Saharov. Libertà di stampa in Russia. Un riconoscimento che premia il lavoro di tutti i reporter russi. Durante una riunione che si è avuta nella città di Nalcik il direttore della Commissione per la politica informativa e libertà di parola nei mass-media presso la Camera pubblica della Federazione Russa, Pavel Gusev, ha riferito che la Russia è al secondo posto al mondo per numero di giornalisti assassinati: son ben 218 i cronisti russi assassinati dal 1992 al 2007, molti dei quali in circostanze tuttora avvolte nel mistero. Gusev ha affermato che tra i progetti dellla Camera pubblica russa rientra quello di procedere ad un monitoring sulla libertà di stampa in Russia. E’ un’iniziativa importante, visto che la Russia occupa il 147esimo posto al mondo per coefficente di stampa libera a livello di opinione pubblica internazionale.
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