di Valentina Severin
Il Benin è il 106esimo Paese nel mondo e il 17esimo in Africa ad abolire la pena di morte. Con la ratifica del Secondo Protocollo Opzionale alla Convenzione Internazionale sui Diritti Civili e Politici, il Benin ha concluso il suo lento cammino verso l’abolizione della pena capitale.
Da almeno vent’anni ormai le autorità del Paese non praticano esecuzioni: secondo quanto riportato da Amnesty International, l’ultima avrebbe avuto luogo nel settembre del 1987, quando due uomini furono fucilati per aver commesso un omicidio rituale. L’anno prima erano state giustiziate sei persone, mentre l’ultima condanna a morte, non eseguita, risale al 2010.
“Le autorità del Benin devono essere lodate per questo importante passo che allinea il loro sistema giudiziario alla tendenza globale di mettere fuori legge questa pena crudele” ha commentato Véronique Aubert, vicedirettore di Amnesty International per l’Africa.
Ad oggi, oltre al Benin, sono 16 i Paesi africani ad aver rinunciato alla pena di morte, ma la strada verso la sua abolizione a livello mondiale è ancora lunga. Nel 2010, infatti, 23 Nazioni hanno effettuato esecuzioni per decapitazione, elettrocuzione, impiccagione, iniezione o fucilazione, e 67 hanno emesso nuove condanne a morte.
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