pena di morte

Quello che non è stato detto sulle ultime esecuzioni di massa dell’Arabia Saudita

Quello che non è stato detto sulle ultime esecuzioni di massa dell’Arabia Saudita

L'oppositore saudita Nimr Baqer Al Nimr non è stato giustiziato perché sciita. Ci sono sciiti sauditi molto influenti nel paese e ci sono imam sciiti più importanti di Nimr, come l'imam Hassan Al-Saffar, che godono di tutti i privilegi degli altri imam sunniti d'Arabia. Assieme a Al-Nimr è stato giustiziato il teorico di Al-Qaeda Fares Al-Shuwail, ed era sunnita. Però di lui e degli altri 45 non si parla. Si parla di Al-Nimr perché l'Arabia Saudita vuole che si parli di questo sciita, di una guerra fra sciiti e sunniti e di Iran. Infatti, tutti parlano di guerra fra sunniti…
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Oltre 500 scrittori per la vita di Ashraf Fayadh

Oltre 500 scrittori per la vita di Ashraf Fayadh

Una lettera firmata da più di 500 scrittori e poeti da tutto il mondo chiede all'Arabia Saudita di non uccidere Ashraf Fayadh, poeta palestinese già da alcuni anni nel mirino delle attenzioni saudite per le sue opere, considerate blasfeme. Tra le firme a supporto di Ashraf anche il poeta curdo-siriano Golan Haji, il saggista britannico Simon Schama e il poeta serbo-statunitense Charles Simić. Noi, poeti e scrittori da tutto il mondo, siamo inorriditi dalla sentenza emessa contro il poeta palestinese Ashraf Fayadh, condannato a morte per apostasia dall'Arabia Saudita. Non è un crimine avere un'idea, per quanto impopolare, né è un crimine esprimere pacificamente la propria opinione.…
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Pena di morte nel 2014, l’infografica interattiva

Pena di morte nel 2014, l’infografica interattiva

Immaginate di essere imprigionati, in attesa di essere impiccati. Di sentire continuamente il rumore del ferro battuto dagli operai che preparano il patibolo destinato a voi. Selwyn Strachan, un ex prigioniero del braccio della morte di Grenada     Il rapporto di Amnesty International sulla pena di morte nel mondo nel 2014 rileva due fenomeni in potenziale contrasto. Da un lato, i paesi che hanno eseguito condanne a morte sono stati 22 - lo stesso numero del 2013. La pena capitale resta un’eccezione ed è concentrata fondamentalmente in Medio Oriente e Asia: Iran, Iraq e Arabia Saudita con il 72% delle esecuzioni totali. Se fossero noti i dati della…
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Togliere il cappio dal collo del killer del figlio. L’Iran delle madri coraggiose

Togliere il cappio dal collo del killer del figlio. L’Iran delle madri coraggiose

Il condannato aveva il cappio al collo quando la madre del ragazzo ucciso si è avvicinata, gli ha dato uno schiaffo e lo ha perdonato. Salvandogli la vita. Sette anni fa Balal Abdullah (ora 20enne) aveva accoltellato Abdollah Hosseinzadeh (di 18 anni) in una rissa a Royan, un villaggio nella provincia di Mazandaran, in Iran. Secondo la qisas, la "retribuzione" prevista dalla shari'a, i famigliari della vittima avrebbero dovuto partecipare all'esecuzione di Balal spingendo la sedia che sosteneva il ragazzo. Il condannato stava contando gli ultimi attimi della sua breve vita quando la madre della vittima si è avvicinata, gli ha…
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La pena di morte nel 2013 – Infografica interattiva

La pena di morte nel 2013 – Infografica interattiva

Immaginate di essere imprigionati, in attesa di essere impiccati. Di sentire continuamente il rumore del ferro battuto dagli operai che preparano il patibolo destinato a voi. Selwyn Strachan, ex prigioniero del braccio della morte di Grenada Sono almeno 778 le persone messe a morte nell'arco del 2013, costituendo un aumento del 15% rispetto al 2012 (a esclusione della Cina, dove la pena capitale è considerata segreto di stato). Lo si legge nell'ultimo rapporto di Amnesty International, secondo cui poco meno dell'80% di tutte le esecuzioni sono state registrate tra Iran, Iraq (principalmente per accuse di terrorismo) e Arabia Saudita (tra cui tre minorenni al momento del…
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