di Massimo Maravalli
In Francia linea dura contro i musulmani in nome della laicità dello Stato. Dopo la messa al bando del burqa, non si può più pregare nelle strade. Il Presidente Nicolàs Sarkozy ha varato il provvedimento che vieta la preghiera del venerdì dei musulmani fuori dalle moschee dichiarandole inaccettabili. A ruota il ministro dell’Interno francese Claude Guéant: “pronti a usare la forza” se non si rispetta il divieto.
A Parigi sono in migliaia i musulmani che ogni venerdì, non trovando posto in moschea, intasano le strade e i marciapiedi bloccando il traffico, creando danni al commercio e “costringendo” di fatto i cittadini a restare nelle case o negli uffici. Molte le lamentele ma fino ad oggi nessun intervento da parte delle autorità competenti. Nicolas Comte, segretario generale del sindacato di Polizia SGP, infatti ha detto: “Non abbiamo avuta alcuna consegna finora sulle misure da applicare per il mancato rispetto di questa legge”.
In ogni modo, ha detto la polizia, alla comunità islamica è stata concessa temporaneamente una caserma di circa 700 metri quadrati che può contenere 2700 persone. Per la preghiera del venerdì, l’Istituto di cultura Islamica ha comunque in cantiere la costruzione di una struttura di 4000 m2, termine previsto dei lavori 2013. Dalla mezzanotte di giovedì scorso, dunque, non si prega più nelle strade. Sembra proprio una manovra propagandistica. Molti ne sono convinti: la destra mira ad “acciuffare” una fetta dell’elettorato che a maggio si recherà alle urne per scegliere il nuovo premier.
La Francia strizza l’occhio alla destra estrema senza curarsi della più grande comunità musulmana presente in Europa. In un sondaggio di “Le Monde”, fino al 2007 il 70% dei francesi aveva piena fiducia in Sarkozy, nel 2010 è calata drasticamente per poi risalire nel 2011 al 49%. Il presidente francese, prima di recarsi in Libia ha annunciato la creazione di trentamila nuovi posti nelle carceri entro il 2017 e l’introduzione di un servizio civile nelle caserme. I numeri però sono ancora favorevoli alla sinistra – il 56% dei francesi vorrebbe un socialista all’Eliseo, in testa François Hollande, a seguire Martine Aubry.
Cosa ne pensano i cattolici? L’Osservatore romano nel servizio Mezzaluna crescente ha rilevato: “In circa quaranta anni la Francia è diventata la nazione dell’Europa occidentale dove la popolazione di origine musulmana è la più rilevante”. Un dato significativo riguarda la costruzione delle moschee. “In dieci anni”, continua l’Osservatore, “è raddoppiato, raggiungendo le duemila unità”. Il quotidiano La Croix dal canto suo ha precisato: “Negli ultimi dieci anni la Chiesa cattolica d’Oltralpe ha costruito soltanto venti nuove chiese, ma ne ha chiuse formalmente oltre sessanta, molte delle quali sono adesso richieste dai fedeli musulmani per le loro preghiere”.
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