Novellara e Ravenna distano tra loro un centinaio di chilometri, ma le storie che arrivano da queste due realtà dell’Emilia-Romagna sembrano lontane anni luce.
A Ravenna il parroco di Santa Maria del Torrione ha allestito una sorta di mini tendopoli per i senzatetto che si accampavano numerosi sotto il sagrato della chiesa, fornendo loro un riparo più decoroso. A questa notizia però i cittadini sono insorti raccogliendo 300 firme per evitare l’allestimento delle tende. La motivazione? Il centinaio di tunisini arrivati a Ravenna negli stessi giorni da Lampedusa potrebbe infilarsi di soppiatto nelle tende allestite per i senzatetto. Il parroco si è allora affrettato a dirimere la questione: “Non sono razzista, ma per chi si trova nella situazione dei tunisini servono altre forme di aiuto”.
A Novellara invece, piccolo centro dell’Emilia padana, gli immigrati sono quasi il 17% della popolazione residente e sono ben integrati. Talmente bene che l’assessore alle politiche giovanili è un ex immigrato clandestino, si chiama Youssef Salmi ed è arrivato in Italia dal Marocco negli anni novanta. Youssef individua nell’interazione e nella comunicazione fra le diverse culture le radici per l’integrazione e la tolleranza. Novellara è anche un punto di riferimento per la comunità Sikh; nel 2000 è stato inaugurato uno dei templi più grandi della zona.
Il consigliere comunale Agnese Vezzani illustra una delle motivazioni del successo dell’integrazione a Novellara: “Abbiamo inserito la ‘Carta dei valori della cittadinanza e dell’integrazione’, come carta da firmare prima di prendere la residenza nel nostro comune. È un piccolo gesto per dimostrare che le istituzioni sono ben presenti e non abbandonano né stranieri né italiani”.
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vergogna. Basta immigrati.