Atene: sciopero di 48 ore contro le misure anticrisi

Ieri, il centro di Atene è stato teatro di una manifestazione dal risvolto violento: 25 poliziotti e 20 manifestanti hanno riportato diverse ferite.

I protestanti in totale sono stati 70 mila, secondo quanto detto dalla polizia; secondo i sindacati, a manifestare erano circa 200mila.

A portare i manifestanti in piazza sono state le misure anti-crisi che hanno paralizzato la Grecia. I primi scontri si sono avuti sulla piazza Syntagma, davanti al Parlamento, dove alcuni giovani dal capo coperto hanno cominciato a lanciare sassi e bottiglie incendiarie contro gli agenti. E da lì, tutto è degenerato. Secondo quanto mostrato dalle tv, il centro della città è divenuto ben presto un campo di guerra.

Da ieri i manifestanti hanno cominciato uno sciopero di 48 ore, che è stato definito il più vasto dopo la caduta del regime dei colonnelli (1974), tanto che il Paese è completamente paralizzato, a cominciare dalle scuole, ministeri, banche, ospedali, supermercati, uffici postali. Hanno ricominciato a lavorare i giornalisti di radio, tv e quotidiani.

Per di più, è stato occupato il ministero della Giustizia da parte degli impiegati del sistema carcerario. Da parte degli altri dicasteri è stato dichiarato: «La situazione nelle carceri ha raggiunto livelli molto pericolosi perché manca il personale in tutti i reparti, che in certi casi raggiunge il 60% del necessario».

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Insomma, una situazione che appare assolutamente fuori controllo e sulla questione si è pronunciato il ministro degli Esteri, Franco Frattini che ha affermato: «Bisogna trovare una soluzione credibile e definitiva che possa dissipare ogni dubbio sulle capacità dell’Ue di sostenere la Grecia e della stessa capacità di Atene di rimanere nell’area Euro».

E ancora: «L’Italia si aspetta misure, decisioni e non rinvii. Una parola finale, definitiva sulla Grecia perché non possiamo immaginare l’uscita del Paese dall’Euro. Bisogna mettere fine a tentazioni intergovernative».

Anche i collegamenti aerei tra Atene e Roma hanno risentito dello sciopero, visto che sono stati dimezzati.


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