Il 30 settembre abbiamo pubblicato un articolo di Francesco Tortora dal titolo Sri Lanka, un criminale di guerra come presidente? L’articolo, come prevedibile, ha fatto molto discutere e puntuale è arrivata la replica dell’ambasciata dello Sri Lanka, che noi abbiamo pubblicato dandole lo stesso risalto dedicato all’inchiesta di Tortora, riservandoci il diritto di far seguire ad essa la controreplica dell’autore. A questo punto l’ambasciata ha chiamato in causa il professore Rajiva Wijesinha, consigliere del Presidente sulla Riconciliazione e autore di Servi, Giovanni Tranchida Editore.
Sono rimasto profondamente scioccato dall’articolo a firma Francesco Tortora pubblicato da Frontierenews.it in data 30 settembre 2011. Inizia con l’ affermazione che il Presidente Mahinda Rajapakse si stato “ufficialmente dichiarato un criminale di guerra” e cita come prova di ciò quello che viene chiamato il documento della “Commissione Darusman”, “preparato al termine di una lunga serie di testimonianze e prove sui crimini contro l’umanità come massacri di massa, torture e stupri ecc.”
Questa risposta libera è sia falsa che ingannevole. La Commissione Darusman venne nominata solamente per informare il Segretario Generale in merito a quelli che venivano indicati come “problemi di responsabilità” e venne reso molto chiaro che non ci si aspettava che dovesse svolgere investigazioni o trovare conclusioni. Tuttavia non oltrepassa il compito assegnato nell’ affermare che vi sono prove credibili di possibili crimini da entrambe le parti.
Faccio riferimento a due analisi delle accuse rivolte contro il governo dello Sri Lanka che sono disponibili nella sezione “Agli Atti” del sito web dell’ Unità di Riconciliazione, qwww.peaceinsrilanka.org . Queste indicano, utilizzando prove dell’ ufficio delle Nazioni Unite a Sri Lanka e della Croce Rossa Internazionale, che queste accuse sono assurde. La Croce Rossa Internazionale, per esempio, ci ha informato, in un lasso di sei settimane, di bombardamenti su zone ospedaliere solamente in sei circostanze, con pochissime vittime. Tutte queste fatalità sono tragiche ma sono nel contesto, confermato sia dalle Nazioni Unite che dalla Croce Rossa Internazionale, che i terroristi delle Tigri utilizzassero armi nelle o vicino alle zone protette.
E’ assurdo anche parlare di popolazioni concentrate dai militari in zone ristrette nel momento che eravamo ansiosi che le Tigri facessero partire le persone, ma poi posero il rifiuto. Siamo riusciti a persuadere anche le agenzie internazionali, che avevano il timore di infastidire le Tigri richiedendo la liberazione degli ostaggi, ma anche il loro appello rimase inascoltato.. Abbiamo infine, muovendoci molto lentamente, dovuto scardinare le difese per permettere alla gente di allontanarsi ed in effetti quasi 300,000 persone sono fuggite verso i territori controllati dal governo, anche se alcuni sono stati uccisi dalle Tigri mentre tentavano di scappare.
Il vostro riferimento a Cartagine rende evidente la miopia che offusca la vostra visione. I Rimani erano determinati a schiacciare un rivale, principalmente per motivi commerciali (ricorderete che anche Corinto venne rasa al suolo nello stesso anno di Cartagine, il 146 AC, mentre i Tamil sono nostri concittadini per i quali abbiamo continuato a provvedere ai servizi sociali anche in alcune zone che si trovavano sotto il controllo delle Tigri. In questo contesto fareste bene a parlare con due precedenti Ambasciatori Italiani a Sri Lanka, Mariani e Fedele, in quanto abbiamo conosciuto diplomatici europei precedentemente fuorviati dalla propaganda che, dopo avere prestato la loro attività in Sri Lanka, hanno ammesso che hanno compreso l’impegno del governo per offrire servizi a tutti i nostri cittadini.
La vostra mancanza d’ attenzione alle prove è ancora più evidente dallo strano ruolo che attribuite a Sarath Fonseka. Nel corso della guerra era considerato esponente della linea dura, affermando che lo Sri Lanka apparteneva alla maggioranza. Dopo la fine della guerra voleva incrementare l’ Esercito di 100,000 elementi e affermò che litigò con il Presidente quando quest’ultimo espresse le se preoccupazioni in merito a ciò. Egli pose delle obiezioni al rapido reinserimento nel Nord di quei Tamil che erano stati spostati quando il LTTE li prese forzatamente come ostaggi.
Indubbiamente, nel mese di agosto Sarath Fonseka fece un discorso, in merito al quale l’ Ambasciata Americana pose dei quesiti al Governo, e nel quale egli affermava che persone che stavano in stanze con l’ aria condizionata, come li descriveva, avevano dato delle istruzioni che le Tigri che si arrendevano dovevano essere risparmiate, ma agli aveva preso un altra direzione.. Fu solamente dopo che egli divenne candidato alla Presidenza che gli è stato attribuito di avere affermato qualcosa di completamente opposto, solamente per ritrattarlo in seguito, per quello che sembrava una convenienza di natura elettorale. Potete controllare questa vicenda nella sezione intitolate “Trattamento degli Arresi”, nella seconda parte della “Strada per la Riconciliazione e i suoi Nemici” su www.peace in srilanka.org.
Siete in errore nell’ affermare che a Sarath Fonseka fosse stato impedito di partecipare alle Elezioni generali dell’ Aprile 2010. Egli concorse e venne eletto e perse il suo seggio solamente alcuni mesi più tardi quando venne condannato. Deve essere notato, inoltre, che tutti gli osservatori hanno dato alle elezioni un’assoluzione e le elezioni successive hanno reso evidente la continua popolarità del Presidente.
Anche le vostre date sono sbagliate. Il segretario generale delle Nazioni Unite ha nominato la Commissione Darusmal per ottenere informazioni nel 2010 e la “Commissione per le Lezioni Imparate e la Riconciliazione” è stata nominata lo stesso anno, e ha emanato subito dopo un rapporto ad interim che suggeriva delle misure riparatorie al fine di promuovere la riconciliazione. Il rapporto finale è atteso per questo Novembre. Il Sig. Tissanayagam fu condannato l’ anno scorso e successivamente perdonato dal Presidente in quanto la sentenza obbligatoria che gli fu inflitta sembrava troppo dura per una persona che, come molti Tamil, si sentì obbligato a servire le Tigri quando sembravano in ascesa e stavano uccidendo i Tamil che si opponevano a loro, come, per esempio il nostro precedente Ministro degli Affari Esteri Lakshman Kadirgamar.
Il vostro rapporto termina nello stesso modo con cui inizia, con una bugia. Spero facciate i collegamenti appropriati. Sarò grato naturalmente di incontravi per chiarire eventuali dubbi e posso organizzare interviste con membri del Parlamento di Sri Lanka, e tra questi il segretario della Associazione di Amicizia tra i Parlamentari Italiani e di Sri Lanka e con il Consigliere del Presidente sulla Riconciliazione, quando saranno a Roma il mese prossimo.
Frontiere News sarà più che disponibile a incontrare Rajiva Wijesinha e i funzionari del governo dello Sri Lanka per chiarire a voce i punti delle repliche a noi poco chiari.
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