di Martina Strazzeri
“Siamo fratelli, siamo la famiglia di Dio. Nessuno di noi è meglio degli altri ai Suoi occhi. Il futuro contro il “Maligno” può essere vinto solo restando saldamente uniti”. E’ questa frase di Malcolm X ad accogliere i tanti visitatori incuriositi di chrislam.org, il sito web del movimento che ha letteralmente spaccato l’opinione dei credenti d’America.
Nato negli anni Settanta da Tela Tella in Nigeria, il movimento del Chrislam riconosce come testi sacri sia la Bibbia che il Corano. Il concept ha viaggiato e sta conoscendo nuova linfa tramite la Grace Fellowship Church di Atlanta, in Georgia, come una sorta di risposta al bisogno sempre più incombente di confronto nato in seguito a quel tragico 11 settembre di 10 anni fa.
Sono già 60 le chiese diffuse negli Stati Uniti che sono disposte ad ospitare funzioni “crislamiche”. Anche se per alcuni può apparire come un nuovo modo per far dialogare su un medesimo piano religioni e culture diverse, a detta di molti si tratta di un tentativo che non potrà mai funzionare. Su internet ci sono stati diversi commenti, non proprio positivi, da parte di diversi fedeli cristiani, che hanno scritto: “Queste cose non funzionano. Il risultato, quando cristiani e islamici si mettono insieme, è sempre lo stesso: gli islamici avanzano, i cristiani si ritraggono”. E ovviamente non mancano i blogger che definiscono il movimento come l’Anticristo, appellativo già dedicato nel passato recente ad altre figure accusate di sincretismo, come Obama e papa Giovanni Paolo II.
Chrislam ha creato polemiche molto dure anche all’interno del denso ambiente evangelico nordamericano. Ha fatto notizia il “J’accuse” pubblico del telepredicatore Jack Van Impe, che sulla Tbn (Trinity broadcasting network) ha attaccato il pastore Rick Warren, a capo di una chiesa frequentata da 20mila persone, di mischiare cristianesimo e islamismo dopo che questi aveva partecipato ad una convention islamica. Van Impe è stato allontanato dall’emittente, Warren ha pubblicamente spiegato di condannare il Chrislam e il mondo evangelico guarda con preoccupazione le sue frange più liberal.
Nonostante ciò, il movimento sembra non volersi arrestare. Infatti, ci sono stati episodi di solidarietà in cui chiese protestanti vengono “prestate” a comunità islamiche le cui moschee o sono in costruzione o sono troppo piccole, per contenere tutti i fedeli. I più scettici hanno commentato con perentori “No al sincretismo religioso!” e “E’ l’inizio della fine”.
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