Il 2 novembre del 1975 moriva Pier Paolo Pasolini, tra i maggiori intellettuali italiani del XX secolo. L’uomo, artista e pensatore poliedrico e versatile, non ha risparmiato critiche alla società borghese – benpensante e consumista – così come ai sessantottini, che definisce “figli di papà” in rivolta contro i “papà” ed espressione della “nuova borghesia”. Vogliamo ricordare il poeta-regista con una sua riflessione sull’omologazione, tratta dalla trasmissione Rai “Pasolini e la forma della città”
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