L’Aiea, Agenzia internazionale per l’energia atomica, ha reso noto in un rapporto che l’Iran è impegnato nel trasferimento di materiale nucleare in un impianto sotterraneo. La notizia ha alimentato la preoccupazione dei paesi occidentali, già sospettosi dell’intensa attività nucleare iraniana, i quali temono che si stiano preparando per la costruzione di una bomba atomica.
E’ dal 2010 infatti che Teheran sta incrementando le risorse nucleari e ha aumentato la raffinazione dell’uranio dal 3,5% al 20%, il 17,5 % in più del necessario per una normale centrale nucleare.
Il trasferimento è avvenuto dalla principale centrale nei pressi di Natanz all’impianto sotterraneo di Fordow.
Dal documento è emerso inoltre che la repubblica islamica abbia lavorato sulla produzione di una testata atomica e che continui a farlo sulla fabbricazione di armi.
Il rapporto ha scatenato le reazioni dell’Occidente: La Francia avvisa che se l’Iran non collaborerà con L’Aiea sarà duramente tassata; La Gran Bretagna ha annunciato che con i propri alleati valuterà su come reagire a tale minaccia e come alimentare le pressioni sul Paese; la Germania manifesta il suo timore; la Russia non appoggerà le nuove tassazioni mentre la Cina si augura la massima sincerità da parte dell’Iran.
Tuttavia “Nessun osservatore imparziale potrebbe pretendere che il programma nucleare iraniano sia unicamente a scopi pacifici”, ha detto Mark Fitzpatrick, direttore dell’International Institute for Strategic Studies, affermando inoltre che se l’Iran si volesse impegnare nella costruzione di bombe atomiche ci vorrebbe almeno un anno prima di essere in grado di farlo.
Il portavoce del ministero degli esteri di Teheran, in seguito alla pubblicazione del rapporto, si rivolge ai paesi occidentali con queste parole: ”Abbiamo sempre annunciato di essere pronti a colloqui positivi e utili ma, come abbiamo detto ripetutamente, per fare in modo che quei negoziati siano di successo occorre avviarli in una posizione di uguaglianza e rispetto per i diritti delle nazioni”.
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