All’età di 75 anni si è spento Vaclav Havel, l’artefice della “rivoluzione di velluto” cecoslovacca del 1989. Drammaturgo, letterato nonché impegnato attivista per i diritti umani, Havel fu il primo capo di Stato cecoslovacco dopo la caduta del comunismo in Europa orientale nel 1989, e primo presidente della neonata Repubblica Ceca dopo la scissione con la Slovacchia nel 1993. Ebbe un ruolo determinante nel far divenire la Repubblica Ceca Paese membro della Nato. Scrisse diverse opere teatrali come Festa in giardino (1963) e Gli addii, da cui fu tratto un film diretto dallo stesso Havel, uscito nella primavera del 2011. Oltre all’amore per la drammaturgia, Havel scrisse diverse lettere dal carcere, dopo aver scontato una pena totale di 5 anni per l’ostilità dimostrata verso il comunismo. In vita, Havel si era sempre battuto contro ogni tipo di regime dittatoriale.
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