Il Tribunale di Delhi ha deciso con una sentenza che ben 22 tra social network e motori di ricerca devono rimuovere qualsiasi contenuto antireligioso o antisociale che possa creare tensioni ed estremismi.
Il mufti Aijaz Arshad Qasmi, fondatore del sito FatwaOnline.org e portavoce della Darul Uloom di Deoband (un istituto islamico indiano) palesò la propria indignazione dopo aver trovato su diversi siti foto, video e testi fondamentalisti che avrebbero potuto alimentare, in potenziale, l’odio sociale e religioso.
Sotto accusa diversi forum fondamentalisti e intolleranti che hanno criticato, tra gli altri, anche Sonia Gandhi, a causa delle sue origini italiane.
Il giudice Mukesh Kumar ha accolto l’istanza di Qasmi; già a inizio dicembre il ministro per le Comunicazioni indiano, Kapil Sibal, aveva precedentemente affermato che le compagnie che permettono la pubblicazione di contenuti su internet dovrebbero applicare una censura preventiva.
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